La richiesta reiterata ed insistente di cento euro per lavori edili effettuati, sarebbe alla base di una violenta lite che ha portato all’omicidio di Calogero ABATI, classe 1984, manovale di Piazza Armerina, ucciso con due fendenti all’emitorace sinistro.
Ininterrotte, articolate e complesse le indagini della Polizia (Squadra Mobile e Commissariato di P.S. di Piazza Armerina) dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Enna, che ha emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di 2 uomini rispettivamente di 52 e 23 anni.
Già nel corso della mattina del 25 settembre si erano registrati i primi contrasti tra la vittima ed il cinquantaduenne, a causa della richiesta del primo di cento euro per lavori di ristrutturazione effettuati in un negozio di proprietà dello stesso assassino.
Questi, di contro, avrebbe rimandato la consegna del denaro alla ultimazione degli interventi previsti; da qui una prima accesa discussione posto che la vittima pretendeva la consegna del denaro.
Calmati gli animi, poco dopo il malcapitato tornava nuovamente presso il bar pretendendo i soldi. Si verificava un’altra animata discussione che veniva sedata dall’intervento di alcune persone presenti sul posto.
Ancora una volta, dopo essersi allontanato, l’Abati accompagnato da un parente , tornava e brandendo un coltello, inveiva contro il proprietario del bar, tanto che ne scaturiva un alterco, a seguito del quale restava ferito ad una spalla il figlio, che è stato poi medicato presso l’ospedale di Piazza Armerina riportando diversi punti di sutura.
A questo punto, i due avrebbero prelevato dall’interno del bar due grossi coltelli per contrastare l’aggressore; immediato l’intervento di alcuni astanti per separare i contendenti i quali però riuscivano a divincolarsi, tanto che il ventottenne dopo essere stato colpito all’addome con un coltello, tentava di darsi alla fuga allontanandosi a piedi. Tuttavia, dopo essere stato inseguito, rovinava a terra, perdendo molto sangue.
Immediatamente soccorso sia dal parente che dagli stessi aggressori, giungeva cadavere presso l’ospedale di Piazza Armerina.
L’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale consentiva di verificare la presenza di due grosse e profonde ferite all’altezza dell’emitorace sinistro; la causa della morte sarà meglio accertata a seguito dell’autopsia.
Innumerevoli le testimonianze raccolte dagli investigatori nella immediatezza dei fatti; importanti elementi sono stati acquisiti grazie al filmato di una videocamera di un vicino esercizio commerciale che ha parzialmente ripreso le fasi dell’evento.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica, che ha diretto le attività investigative direttamente sul posto, a seguito degli elementi raccolti, ha emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico dei due indagati. I due aggressori sono stati quindi arrestati dai poliziotti per omicidio.
Gli stessi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati ristretti presso il carcere di Enna a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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