Oggi la Giornata della Memoria

Iniziative, mostre e spettacoli per ricordare lo sterminio del popolo ebraico



Sono numerosi momenti di incontro e riflessione dedicati alla memoria delle vittime della Shoah, che si sono già svolti nei giorni scorsi in molti luoghi e spazi della città. Oggi nella Giornata della Memoria, si concentrano molte delle iniziative pensate e organizzate per ricordare lo «sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte», e anche «coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati», come recita la legge istitutiva della Giornata della memoria. Palazzo Marino celebra la Giornata della Memoria con un incontro dedicato alla figura di Vincenzo Gigante, comandante partigiano e Medaglia d’oro della Resistenza. L’iniziativa, che prende il via alle 18 in Sala Alessi, si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è realizzata con il patrocinio di Comune di Milano, Anpi, Aned, Fondazione Memoria della Deportazione, Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Comune di Brindisi e Regione Puglia - Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale. 



Aperto al pubblico invece «Il canto del popolo ebraico massacrato» presso la Biblioteca «Niguarda», alle ore 18: Marina De Col e Maria Vittoria Jedlowski mettono in scena «Il canto del popolo ebraico massacrato», poema epico-tragico del popolo ebraico di fronte al proprio sterminio, affidandolo a una voce recitante e agli accordi di una chitarra solista. Tratto dall’omonimo libro di Yitzha Katzenelson. Sempre alle ore 18, presso la Biblioteca Sormani si svolge «Diciotto passi. Identità ebraica e Shoah», conferenza con proiezione video e lettura di brani tratti dal romanzo di Paola Fargion, intitolato appunto «Diciotto passi. Alla ricerca delle radici smarrite». Presenta Giulia Ichino e accompagna al violino Patrizia Bettiga. Alla Biblioteca «Dergano-Bovisa», infine, alle ore 20.45, letture di Antonella Imperatori Gelosa tratte dal libro «A Gusen il mio nome è diventato un numero» di Angelo Signorelli, deportato politico. Eventi anche nelle Zone. Alle ore 9:30, e fino alle ore 12, il Consiglio di Zona 5 organizza presso l’auditorium «Centro Puecher», in via Dini 7, l’iniziativa/incontro «Noi, testimoni oggi» che vedrà gli interventi del giornalista Gad Lerner, del Presidente del Centro studi «Beth Shlomo» di corso Lodi Eugenio Schek e degli studenti degli Istituti scolastici Kandinskj, Feltrinelli e Agnesi. Nell’atrio dell’auditorium è allestita una mostra fotografica sul tema della «Memoria» curata dagli studenti del Liceo Allende-Custodi. 



Livorno commemora la Giornata della Memoria 2014 in ricordo della tragedia della Shoah con una serie di eventi che, a cominciare da oggi e che si protrarranno fino al 12 febbraio. Saranno cerimonie istituzionali, performance teatrali, film e presentazione di libri, canti sefarditi e reading letterari rivolti a studenti, donne, sportivi, a tutti i cittadini, per meditare su quanto è accaduto nella storia e - per usare le parole di Primo Levi - «scolpirlo nei nostri cuori». E saranno proprio le parole di Primo Levi a ricordare alla città il dramma della deportazione, di quanti furono anche a Livorno gli ebrei vittime della Shoah. Il 28 gennaio, alle ore 12, su una parete del Palazzo comunale sarà affissa infatti una lapide (donata dal Lions Club Livorno Porto Mediceo) con inciso il testo della poesia «Shema»`, un monito a non dimenticare i crimini commessi. La cerimonia di inaugurazione della lapide si svolgerà in due momenti. Alle ore 12, all’interno del Palazzo comunale, nella sala consiliare, è prevista la commemorazione della Giornata della Memoria con gli interventi del sindaco Alessandro Cosimi, del Presidente del Lions Club Livorno Porto Mediceo Roberto Diddi e per la Comunità Ebraica Livornese Daniele Bedarida, che leggera´ un messaggio del Presidente del Consiglio Nazionale dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane (Ucei). Introdurrà l’assessore alle culture Mario Tredici. 

Alle ore 13 la cerimonia si sposterà all’esterno del palazzo per lo scoprimento della lapide. La lapide verrà scoperta da Anna Abeniacar, sopravvissuta al campo di sterminio. Accanto a lei il coro degli alunni e degli adulti delle scuole Borsi- Pazzini diretti da Sara Saccomani, che si esibiranno in un’anteprima dello spettacolo musicale «Quadratini in brodo», liberamente ispirato al diario di Frida Misul. (Lo spettacolo si svolgerà integralmente il 6 Febbraio presso la Goldonetta). Nel corso della cerimonia sarà distribuita la pubblicazione «Voi che vivete sicuri….» sulle persecuzioni degli ebrei a Livorno e sul rapporto tra Primo Levi e la nostra città. La pubblicazione è edita dal Comune di Livorno. Oggi alle ore 16.30 al Centro Donna di Largo Strozzi si terrà l’iniziativa «No al negazionismo» promossa dal Comune di Livorno , Comunità Ebraica di Livorno e Associazione Ippogrifo. Di fronte ad un rigurgito negazionista e antisemita che sta funestando l’Europa l’iniziativa «No al negazionismo» prevede un momento musicale ed un reading letterario. Il coro ebraico livornese «Ernesto Ventura» diretto dal Maestro Paolo Filidei darà voce ad un repertorio sefardita livornese. Il coro «Ernesto Ventura» operante nell’ambito della Comunità Ebraica di Livorno, è dedicato al Maestro Ernesto Ventura scomparso nel 1946 , direttore del coro del tempio e compositore. Seguirà un reading dal Diario di Etty Hillesum con la presentazione a cura di Lucilla Serchi ; voce recitante Monica Pietrasanta. Interverranno l’assessore comunale Carla Roncaglia , Rav Yair Didi, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Livorno e Vittorio Mosseri Presidente della Comunità Ebraica di Livorno . Coordina Maria Giovanna Papucci, responsabile del Centro Donna. 
Per la rassegna teatrale «Mille Storie alla Ribalta», promossa dal Comune di Livorno, Ars Nova in collaborazione con Pilar Ternera, andrà in scena lunedì 27 gennaio, martedì 28 gennaio e mercoledì 29 gennaio, alle ore 10, al Nuovo Teatro delle Commedie Il Diario di Anna Frank per la regia di Emanuele Gamba. Lo spettacolo è rivolto alle classi quinte della scuola primaria, alla scuola secondaria di 1° e 2° grado. Utilizzando video e racconto viene portata in scena la testimonianza di Anna Frank attraverso le pagine del suo diario. «È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo» Il Diario di Anna Frank è il racconto della vita di una ragazza ebrea di Amsterdam, costretta nel 1942 ad entrare in clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. Nel «Diario» Anna racconta la vita e le vicende di tutti i giorni, scrivendo le proprie impressioni sulle persone che vivono con lei. Lo spettacolo nasce dalla consapevolezza che il racconto della vita di Anna Frank, rivissuto attraverso le pagine del suo «Diario», sia straordinario anche perché, come dice Natalia Ginzburg: «Cominci la lettura con l’angoscia di chi conosce già l’epilogo». E da qui nasce la necessità, l’urgenza bruciante di raccontarlo, forse per esorcizzare quell’angoscia e fare in modo che la paura si sublimi in riflessione. 
La Toscana ancora una volta è pronta con centinaia di iniziative, già iniziate nella scorsa settimana, per poi proseguire nel corso dell’anno con una miriade di eventi e con lezioni specifiche nelle scuole superiori di tutte le province (da febbraio ad aprile) sulla costruzione degli stereotipi e pregiudizi, sulle nuove discriminazioni e sul razzismo di oggi, il conformismo, la personalità autoritaria. Tutto, come avviene da anni, in preparazione del Treno della Memoria, promosso dalla Regione, che ripartirà a gennaio 2015 verso Auschwitz, rispettando la scelta di una biennalita’ riempita di studi e preparazione. Domani a Firenze l’evento regionale «Chi salva una vita, salva il mondo intero. Alla ricerca dei Giusti», rivolto a migliaia di studenti delle scuole superiori. L’obiettivo resta quello di offrire strumenti di conoscenza, riflessione e consapevolezza su una pagina di storia dalle cui macerie è nata l’Europa moderna. «Senza retorica celebrativa, ma con il preciso impegno a cogliere insegnamenti utili per la comprensione della storia e ancor di più per la costruzione del nostro domani», ha affermato l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti presentando il programma, che quest’anno ha posto i temi della responsabilità individuale e collettiva, e quello dei Giusti dell’umanità, che ne rappresentano il lato luminoso.

Castelvetrano:

oggi 27 gennaio organizzato dall’Istituto Statale di Istruzione Superiore di Castelvetrano, diretta da Francesco Fiordaliso si terrà il Giorno della Memoria.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto ed in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa.
L’evento verrà presentato a Castelvetrano presso:
Aula magna Liceo Scientifico “M. Cipolla” - via Roma, piazzale Placido Rizzotto – ore 9:00
Aula magna Liceo Scienze Umane ” G. Gentile” - via Delle Due Sicilie – ore 11:15

Interverrà Patrizia Zangla autrice del libro “Racconto nero: 1943-1945, l’ultima camicia nera”

L’opera di Patrizia Zangla Racconto nero. 1943-1945, l’ultima camicia nera è un avvincente saggio dallo stile fluido, intenso, appassionato, ma critico nel porre quegli interrogativi con i quali gli italiani di ogni generazione si sono, presto o tardi, scontrati. Il suo lavoro è frutto di una ricerca capillare tra biblioteche e archivi per riportare alla luce i tragici fatti del Ventennio. La ricostruzione storica del biennio 1943-1945 procede attraverso i grandi eventi, i personaggi che li hanno resi celebri, nonché una rosa di episodi apparentemente periferici, così da costituire un quadro composito multiforme e non monolitico che ha anche il pregio di proporre contenuti storici sconosciuti. La macrostoria s’innesta e interseca con la microstoria, intesa come analisi della società e del costume. Il ritrovamento di una fotografia del duce e di Claretta Petacci a Piazzale Loreto dà l’incipit alla ricerca e all’interpretazione critica. Dal racconto di un’ultima camicia nera, che rappresenta il fil rouge del saggio, si tratteggia un affresco della vita italiana sotto il regime fascista, animato da note personalità storiche e da volti anonimi.

Patrizia Zangla è nata a San Candido (BZ), vive a Barcellona P.G. (ME). Professore Ordinario di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico della città in cui risiede. Specialista di Storia Contemporanea, in particolare di storia di Genere e storia dei regimi totalitari. È autrice di articoli specialistici e saggi storici. Ha analizzato gli aspetti della xenofobia antisemita e dei totalitarismi. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia ha curato uno studio del Risorgimento italiano. Ha indagato il mondo familiare e sociale della mafia in rapporto al ruolo delle donne. Ha esaminato l’importanza della cultura di Genere. Responsabile dei Progetti Educativi del Centro Studi Chinnici – Falcone. Collabora alla pagina Cultura e Commenti de “La Gazzetta del Sud”, occupandosi di argomenti di storia, costume e società. Ha recensito saggi storici e scritto, fra l’altro, per lo speciale “Cento Anni”, dedicato al Centenario del terremoto del 1908 di Messina e Reggio Calabria.
(La Stampa)

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