PROGRAMMA TRIENNALE 2015/17, SI CEDONO IMMOBILI IN CAMBIO DI PROGETTI E OPERE

Arriva in Consiglio la proposta, già votata dalla Giunta a settembre, sul Programma triennale opere pubbliche 2015-17 (734 interventi per 3,9 miliardi circa) e sull’elenco annuale 2015 (94 interventi per 228 milioni circa). Sostanzialmente l’Amministrazione non è in grado di reperire risorse per realizzare le opere pubbliche e di fronte a un fabbisogno di quasi 4 miliardi ha a disposizione, tra finanziamenti di Stato (96 milioni circa), Regione (97 milioni circa), mutui (37 milioni circa) e risorse proprie (11 milioni circa). Somme davvero irrisorie che non permettono di garantire gli interventi indispensabili per la collettività. Alcune opere, tra l'altro, dovranno essere stralciate dall’elenco annuale perché non conformi allo strumento urbanistico per la decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio.

Analizzando le opere dell’elenco annuale, le uniche realizzabili, si osserva che non sono previste (ed anzi sono state cassate) tutte le demolizioni di opere e lottizzazioni abusive. Non è ben chiaro, non essendo previsto lo stanziamento di risorse per eliminare gli illeciti edilizi, come l’Amministrazione intenda procedere in tal senso. Discutibile anche la decisione di coprire le spese per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche con la cessione di immobili comunali, applicando una norma che non è chiaro se sia applicabile o meno in Sicilia.

Di fronte al fabbisogno di interventi di edilizia scolastica per complessivi 435 milioni, l’Amministrazione utilizza solo 15 milioni per la manutenzione e la ristrutturazione degli istituti scolastici. A ciò si aggiungono i ritardi che hanno determinato l’aggravarsi delle condizioni strutturali e igienico-sanitarie delle nostre scuole: un problema che, ancora una volta, il Programma triennale non affronta. Solo 640 mila euro circa sono stati destinati per interventi strutturali e relativi ad attività produttive, industriali, agricole, dell’artigianato e del commercio. Una dimostrazione della scarsa attenzione che l’Amministrazione ripone in questo settore.

Circa 21 milioni di euro sono previsti per gli interventi di manutenzione stradale, a fronte di un fabbisogno da 1,3 miliardi di euro (somma necessaria per intervenire sui marciapiedi e le pubbliche vie che appaiono da anni visibilmente dissestate e poco decorose). Sono previsti altri 21 milioni per le opere di protezione dell’ambiente, nonostante il fabbisogno ammonti a 211 milioni. Scarsa attenzione, ancora una volta, viene dedicata allo sport e allo spettacolo, settori per i quali sono stati destinati soltanto 6 milioni di euro (a fronte dei 4 miliardi di euro previsti nel Programma triennale). Altri 87 milioni riguardano perlopiù interventi in materia di igiene e sanità, come reti fognarie e impianti di depurazione.

Dall’analisi del Programma triennale, che prevede tra l’altro interventi di privati negli anni 2016 e 2017 per complessivi 640 milioni di euro, emerge l’inadeguatezza dell’attività di investimento posta in essere dell’Amministrazione che non riesce neanche a spendere le esigue risorse che impegna per le opere pubbliche. Continuando a esaminare il Programma salta all’occhio la difficoltà dell’Amministrazione di attuare una politica capace di investire (e quindi di creare occasioni di lavoro e di ricchezza) e anzi si registra, tra il 2012 e il 2014, una riduzione della percentuale della propensione all’investimento (calata in due anni dal 18,33% all’8,6%).

Da ultimo si registra una previsione di circa 20 milioni di euro per le opere di pronto intervento, che dovrebbero essere realizzate da imprese preselezionate dall’Amministrazione nell’ambito di un accordo quadro approvato dalla Giunta. Non si comprende come tale previsione si concili, nell’ambito di una programmazione con tanto di importi predeterminati, con il principio del pronto intervento che presuppone azioni urgenti per necessità imprevedibili. Ulteriore voce che lascia perplessi è quella con la quale, nel triennio, vengono stanziati circa 55 milioni per la categoria “E10” (consulenze, incarichi esterni ed altro). Somma che appare oggettivamente spropositata (oltre che imprecisa) in quanto non vengono definite le effettive tipologie di intervento.

Va segnalato che molte opere dell’elenco annuale vengono riportate di anno in anno senza essere mai eseguite, come gli interventi allo Sperone e Borgo Nuovo, con i fondi ex Gescal, o quello previsto per un centro di quartiere da 10 milioni di euro che da anni si prevede di realizzare (opera finanziata e inserita nell’elenco annuale) e che tuttavia non è stata mai inspiegabilmente portata a compimento.

Nessun commento:

Posta un commento