Centri comunali di raccolta. Dossier M5S


I portavoce La Rocca, Trizzino, Mannino e Corrao: “La Contrafatto annuncia 40 nuovi centri comunali di raccolta con fondi ministeriali ma non esiste un piano per rendere operativi quelli già finanziati. Rischiamo di rimandare a Bruxelles 38 milioni di euro”


“Apprendiamo con sorpresa che l’assessore Contrafatto annunci il finanziamento di altri 40 centri comunali di raccolta entro aprile con fondi ministeriali, quando contemporaneamente non esiste un piano per ripristinare e mettere finalmente in funzione quegli impianti che dal 2006 risultano inattivi e per i quali rischiamo di dover restituire ben 38 milioni di euro alla Commissione Europea”. È quanto dichiarano i portavoce M5S all’Ars, alla Camera ed al Parlamento Europeo, rispettivamente Giampiero Trizzino, Claudia La Rocca, Claudia Mannino ed Ignazio Corrao in merito alla richiesta di mappatura degli impianti comunali di raccolta effettuata dagli stessi deputati M5S ed oggetto di diffida inviata al Direttore Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti Domenico Armenio ed all'Assessore Regionale all'Energia Vania Contrafatto. 

“La diffida - affermano i deputati M5S - mette nero su bianco la necessità di una mappatura degli impianti in quanto la regione, sulla base della documentazione ufficiale afferma di non essere consapevole di quali di questi oltre 300 impianti, tra isole ecologiche e centri comunali di raccolta, siano effettivamente autorizzati e attivi. Il grosso rischio è che debbano essere restituiti circa 38, 2 milioni di risorse comunitarie del periodo 2000 -2006. Riteniamo assurdo che si possa fare una qualsiasi pianificazione sulla gestione dei rifiuti, senza avere consapevolezza degli impianti già finanziati e potenzialmente disponibili”. 

“Chiediamo all'Assessore – continuano- che entro il 30 marzo predisponga un crono programma per l’attivazione di questi fondamentali impianti in assenza del quale saremo costretti a rivolgerci all’Olaf e alla Commissione Europea. L’assessore che di certo non è responsabile per i fondi europei e per il modo in cui sono stati certificati e collaudati tali impianti relativi al periodo di programmazione europea 2000 - 2006, dovrebbe adesso evitare che la Regione Siciliana sia costretta a restituire queste somme. Ci si continua a lamentare della raccolta differenziata come se dovesse cadere dal cielo, quando gli impianti di base sono messi nel dimenticatoio da un decennio. L’assessorato – concludono i parlamentari M5S - ha il potere di sostituirsi ai comuni, operando in danno agli stessi per attivare questi impianti”.

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