“Noi, per antica abitudine – dichiara il segretario della Cgil Palermo
Enzo Campo-abbiamo inoltrato la richiesta della piazza al sindaco per
organizzare la commemorazione di un nostro sindacalista ucciso, ai cui funerali
di Stato ha presenziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come
grande atto di riconoscimento per tutti i sindacalisti uccisi dalla mafia. Il
sindaco, senza discutere né con noi, né con i dirigenti locali del sindacato né
con i familiari di Rizzotto, quest'anno ha ritenuto invece di non darci la
piazza. E' la prima volta che accade: è una nostra precisa scelta, quella di
rivolgerci alle amministrazioni, ai sindaci in particolare. Noi abbiamo questa
abitudine. In tutte le commemorazioni lo facciamo, l è stato così a Villabate
per Nunzio Sansone, per Andrea Raia a Casteldaccia, per Filippo Intili a
Caccamo, per Epifanio Li Puma a Bagheria. Quando commemoriamo i nostro i
dirigenti cerchiamo e invitiamo i familiari e i sindaci. E se per anni non
abbiamo commemorato un sindacalista ucciso, abbiamo chiesto scusa ai familiari.
E sempre, alle nostre iniziative, ci sono state le istituzioni politiche e
militari e le associazioni della società civile”. “Per noi – aggiunge Enzo
Campo – i dirigenti sindacali uccisi rappresentano la memoria, la storia, di
tutta l'Italia. Noi abbiamo questo orgoglio. La nostra memoria non è di parte
ma è la memoria collettiva nazionale”.
Domani
il segretario della Cgil Enzo Campo chiederà alla presidente della commissione
nazionale antimafia Rosy Bindi, presente a Palermo per un convegno della Cgil
Sicilia, di intervenire sulla vicenda per fare chiarezza.
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