ALMAVIVA. SLC “NON SI PUO' UCCIDERE IL LAVORO IN SICILIA. SUI TRASFERIMENTI L'AZIENDA TORNI SUI SUOI PASSI E LA POLITICA RISPETTI GLI IMPEGNI PER IL SETTORE”.

L'Slc Cgil Palermo continua a ribadire il suo “no” ai trasferimenti dei 154 lavoratori Almaviva di Palermo della commessa Enel a Rende. “Chiediamo ad Almaviva di tornare sui sui passi. Ci sembra una decisione scellerata che uccide il lavoro in Sicilia e a Palermo in particolare Si stanno usando solo argomenti pretestuosi col risultato di licenziare e creare solo ancora più povertà nel Mezzogiorno”. A dichiararlo è il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, che continua a giudicare i trasferimenti dei “licenziamenti mascherati” soprattutto alla luce di alcuni elementi fondamentali. “Questa incredibile decisione arriva dopo alcuni accordi raggiunti tra Almaviva e i sindacati, presi in presenza del governo nazionale e delle istituzioni, regionali e comunali. In questi mesi di vertenza – ricorda Maurizio Rosso - eravamo riusciti a costruire una discussione sul futuro industriale di questo settore dei servizi, ad inaugurare un primo tavolo al Mise sul settore dei call center, ad aprirne un secondo sempre al Mise dedicato ad Almaviva e soprattutto eravamo riusciti a intavolare una discussione incentrata sulle tre regioni italiane dove la presenza di Almaviva è più significativa, Sicilia, Lazio e Calabria, e la politica aveva assunto impegni concreti”. 

L'Slc chiede risposte chiare in merito agli impegni assunti e ad Almaviva un dietro front. “Perchè trasferire i lavoratori quando invece per la specificità del lavoro nei call center si può switchare da un posto all'altro senza distruggere la vita dei lavoratori? – aggiunge Rosso - Ci auguriamo si possa presto riaprire una discussione seria, forte e concreta sullo sviluppo industriale dell'industria dei servizi per creare quelle condizioni che possano rendere competitive le aziende e creare occupazione stabile e sviluppo a Palermo. Dall'alto lato chiediamo alle istituzioni politiche che diano seguito alle promesse fatte attivando i fondi per il settore e le politiche attive per mettere il settore in sicurezza dalla crisi in cui si impantanano le aziende”.

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