C’ è voluto il solito buonsenso dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei perché l’ Ars, all’ottavo tentativo, approvasse i
132 milioni di debito fuori bilancio.
132 milioni di debito fuori bilancio.
Il passaggio cruciale è stato un appello “al senso di responsabilità” rivolto alle opposizioni, anche se i novanta abitanti di Sala d’Ercole sembrano proprio carenti di questa dote. E non solo le opposizioni, giustificate in parte dal proprio ruolo politico, ma proprio tutti.
Questo era solo un passaggio dovuto, una formalità necessaria per approvare il rendiconto e quindi passare all’assestamento di bilancio, in cui sono previste misure di notevole importanza, da quelle per le ex Province, ai precari.
Sono oramai due anni che questo “assessore tecnico” oltre a cercare di mettere ordine nei conti della Sicilia, si trova anche a dover affrontare quell’aula in cui il “senso di responsabilità” latita sempre di più e in cui la maggioranza Crocetta vive di continui rattoppi e di scarsa credibilità.
Toscano cinquantenne, ma oramai romano di adozione, partner da tredici anni di Ernst & Young con una lunghissima esperienza sia come dirigente d’azienda che come uomo di riferimento in istituzioni pubbliche, è stato chiamato da Crocetta per rafforzare un collegamento, fino ad allora a corrente alternata, con il Governo nazionale. E il fatto che Baccei condivida le origini con il Premier, è una chicca in più.
Ma continuando così, a dover salvare ogni giorno capra e cavoli (leggi conti e Governo regionale), c’è da credere che a Palermo Baccei riceverà una seconda laurea, non in economia, ma in politologia, una scienza che in Sicilia trova la sua più alta e complessa applicazione. E che lui adesso, per fortuna del Palazzo, sembra riuscire a capire e gestire al meglio.
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