La Polizia di Stato: LA SQUADRA MOBILE IBLEA INDIVIDUA TUTTI I RESPONSABILI DELL’OMICIDIO DI NICOSIA SALVATORE

La Polizia di Stato – Squadra Mobile Iblea e Commissariato di Vittoria – ha eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dal Procuratore Capo della Repubblica e dal Sostituto Procuratore titolare dell’indagine, a carico di due
cittadini vittoriesi e due messinesi, in concorso fra loro, in quanto dopo essersi appostati all’interno del cortile del magazzino autoricambi di NICOSIA Salvatore detto “Turi Mazinga” ed averne atteso l’arrivo, cagionavano la morte del predetto, esplodendo al suo indirizzo due colpi di fucile da caccia a pallini calibro 12, reato aggravato dall’aver agito con premeditazione. L’attività avviata sin dai primi istanti interessava ogni soggetto legato alla vittima: famiglia, lavoro, amici e ambienti malavitosi. In questo caso però, le indagini erano ancora più complesse perché la vittima aveva diversi “nemici”, come riferito in atti anche dai familiari. Inoltre le indagini permettevano di escludere che si trattasse di un delitto di mafia. I dati acquisiti permettevano già entro 12 ore dall’omicidio, di appurare che il numero degli esecutori dell’efferato delitto fosse di almeno due persone, proprio perché viste entrare nel magazzino e fuggire a bordo del furgone della vittima. Venivano analizzati gli spostamenti delle macchine in uso agli indiziati, e si appurava che entrambi frequentavano Vittoria assiduamente e che proprio la notte prima dell’omicidio erano giunti con due macchine a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro nella città, così come nei giorni immediatamente prima il fatto reato. Inoltre le analisi dei tabulati telefonici permettevano di apprendere che i telefoni degli indiziati avevano agganciato le celle prima di Messina e poi di Vittoria, dato che contrastava con quanto dichiarato precedentemente. I racconti degli indiziati risultavano contraddittori in diversi punti salienti, ed inoltre l’esame incrociato fra gli stessi e le contestazioni fatte mediante la visione di immagini del sistema di video sorveglianza e dei tabulati telefonici, permettevano di acquisire ulteriori elementi a loro carico. Il delitto è stato pianificato in ogni dettaglio ma qualche errore è stato commesso pertanto la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa è riuscita a raccogliere elementi a carico dei 4 soggetti, fondamentali per sottoporli a fermo, con contestuale convalida dell’attività di Polizia Giudiziaria e applicazione della misura cautelare della custodia in carcere dove attualmente si trovano in attesa del processo.

Nessun commento:

Posta un commento