AL PORTO DI PALERMO FU ASSALTATO E RAPINATO UN FURGONE CARICO DI PESCE SURGELATO, PER UN VALORE DI CENTOMILA EURO. IL CONGELATO ERA DESTINATO AD UN IMPORTANTE COMMERCIANTE DEL TRAPANESE, "BRACCIO DESTRO" DEL SUPERBOSS MESSINA DENARO.
Dalle prime ore di questa mattina, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo stanno procedendo all’arresto di V. N. (cl. 1968), B. A. (cl. 1963) e G. D. S. (cl. 1967), ritenuti responsabili della rapina di un TIR carico di pesce congelato, del valore di circa € 100.000, e di un connesso sequestro di persona nei confronti dell’autista dell’autoarticolato, proveniente da Napoli, consumati nella mattinata del 24 aprile 2015 nel Porto di Palermo. Attraverso lo sviluppo di convergenti elementi investigativi, il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Palermo e le Squadre Mobili di Palermo e Trapani, sotto il coordinamento della locale D.D.A., hanno ricostruito l’intera vicenda, accertando che due dei rapinatori, con il volto coperto da un passamontagna, dopo aver immobilizzato e malmenato il conduttore, lo avevano legato, imbavagliato e incappucciato, conducendo poi il TIR alla volta di Trapani, ove S., presunto mafioso partannese ritenuto fiancheggiatore del latitante M. M. D., e proprietario di alcuni supermercati nella zona, era pronto a ricevere e a piazzare sul mercato l’ingente partita di pesce. Un casuale posto di controllo delle Forze di Polizia, all’altezza di Balestrate, induceva alla fuga i rapinatori, che abbandonavano l’autista, rinchiuso nella cabina, l’intero autoarticolato e il carico, facendo perdere le loro tracce nei campi adiacenti l’autostrada. Grazie alle indagini condotte in sinergia dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, si è quindi pervenuti all’individuazione e all’arresto dei responsabili, in corso di esecuzione in queste ore. A. e N., pluripregiudicati, con precedenti specifici per rapina, ritenuti contigui alla criminalità organizzata del capoluogo, sono stati tratti in arresto a Palermo. A S., arrestato nell’estate del 2015 in quanto ritenuto fiancheggiatore e bancomat del latitante M. M. D., il provvedimento è stato invece notificato in carcere.
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