Lentini. Ricandidatura di Crocetta è frutto del solleone o del cerchio magico?



"Che il caldo impietoso di questi giorni possa dare alla testa è cosa nota. Ma non bastano nemmeno le temperature torride a spiegare le ultime uscite di Saro Crocetta che, secondo un copione che nemmeno il più fantasioso degli sceneggiatori avrebbe mai immaginato, si autopromuove ed auto-ri-propone come "salvatore della Sicilia". Non basta il caldo a spiegare il totale distacco dalla realtà dimostrato dal "governatore", che pensa di rilanciarsi come novello paladino di una regione che ha già afflitto per un lustro. Non basta il caldo a spiegare l'approssimazione elevata a cifra distintiva di un'esperienza di governo, le migliaia scambiate per milioni o miliardi (tanto sempre di "zeri" si parla...), il pietoso teatrino delle "province" abolite in sede televisiva e mantenute invece in mano a commissari di fiducia di Crocetta. E che dire del balletto di assessori, aperto dai nomi altisonanti di Zichichi e Battiato e finito mestamente con la nomina per dieci giorni di tale Giarratana? A parte la sola fedelissima Lo Bello non uno dei componenti della prima giunta Crocetta è rimasto al suo posto...
Non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiedere ai formatori, ai forestali, ai dipendenti delle ex Province, e per non dimenticare i dipendenti regionali derubati pure del loro fondo pensione, per capire di quanto fallimentare e disastrosa sia stata l'esperienza di Crocetta. Chiunque, ad iniziare dai suoi stessi compagni di partito, senza molti complimenti ha già reso senza troppi rimpianti il saluto finale alla presidenza del governatore gelese. Ed allora, se non il caldo, se non la mancanza di buon senso, cos'è che spinge Crocetta a questo improbabile rilancio?. La risposta è in realtà semplice: il "cerchio magico", la poco numerosa ma agguerrita schiera di fedelissimi e lacché, gli unici siciliani che possano dire di aver tratto un qualche beneficio dai cinque anni di spericolate acrobazie che hanno devastato ed afflitto la Sicilia. E' proprio il "cerchio magico" (in verità, visti i numeri, ormai un "cerchietto") a lusingare il povero Saro, raccontandogli la balla incredibile di migliaia di siciliani pronti a votarlo, di una popolarità da fantascienza, di un'ipotetica ricandidatura che fa ridere al solo sentirla nominare chiunque, compreso chi è più distante da una politica regionale che appare sempre più lontana dai cittadini. E nel frattempo, fra una rimpatriata a Trabia e qualche lusinga e moina, i nostri eroi sono sempre lì a raccogliere nomine e strapuntini e lì resteranno fino al giorno prima delle elezioni. Si, proprio fino al sabato pre-elettorale, perché l'indomani tenteranno di riaccasarsi senza troppi scrupoli alla corte del vincitore, che magari non si chiamerà Rosario ma che per i loro scopi andrà ugualmente bene... In fondo un copione già visto col predecessore di Crocetta. Cosa consigliare quindi a Saro? Aria condizionata ed astenersi da ulteriori nomine e strapuntini ai suoi lacché. Se lo facesse, magari ne guadagnerebbe in coscienza, ed avremmo finalmente il primo ed unico motivo di ringraziarlo per l'unico servigio utile reso alla Sicilia: evitare di affliggerci ulteriormente quando il suo disastroso governo sarà finalmente passato alla storia...".

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