Pd: Faraone su Huffington Post, “Mai con M5S. Costruiamo un nuovo campo dei riformisti e moderati”

ROMA, 9 APR. - “Come fai a stare con chi promuove ogni giorno una class action contro la politica? Come fai a stare con chi ti ha insultato per 5 anni? Come fai stare al governo se hai un progetto politico alternativo? Noi resisteremo all'azione degli stalker che vogliono imporci un governo con i 5 Stelle. Ci vedremo in Sicilia, la capitale del Movimento 5 Stelle, riuniremo tutti quelli che con i populisti, non vogliono averci a che fare e che invece vogliono costruire un "Nuovo Campo" dei riformisti e dei moderati”.  E’ uno dei passaggi della riflessione che Davide Faraone affida a un articolo pubblicato sull’Huffington Post che annuncia il meeting di sabato 14 aprile a Trabia (Hotel Tonnara) dalle 10 alle 18, di tutti quelli che all’ipotesi di un governo con i cinquestelle dicono “mai e poi mai”. “Quando Matteo Renzi cinque anni fa - scrive - vinse le primarie del Pd e decise di mettere mano a un partito che somigliava tanto a una specie di tartaruga preistorica della politica, per trasformarla in un soggetto che potesse competere con la modernità, qualcuno pensò che si trattasse di un marziano. Sarebbe bastato rispedirlo su Marte per tornare a imperversare e dominare il pianeta. Fuor di metafora, in questi anni, dal primo Big Bang in avanti, Leopolda 2011, la politica italiana è cambiata profondamente. Il Partito Democratico è cambiato. La società è cambiata. Noi avevamo intuito già alcuni anni fa che nulla sarebbe stato più come prima”.  “I vecchi partiti della sinistra europea - ricorda Faraone - così come scrive Giuliano Da Empoli nel suo libro "La rabbia e l'algoritmo”, sono ormai l'ombra di ciò che erano. In un decennio, la sinistra di governo è passata, nei quindici paesi che hanno aderito al Trattato di Maastricht, dal 28 per cento del 2004 al 20 per cento del 2014, un risultato che sarebbe stato ancora peggiore senza la straordinaria performance del Partito Democratico italiano nelle elezioni europee del 2014. In Europa esistono intere aree nelle quali la tradizionale competizione tra destra e sinistra è stata sostituita da una gara tra la destra e i populisti”. “In questi anni - continua - abbiamo registrato vittorie e sconfitte, l'ultima alle elezioni politiche, ma abbiamo impresso un forza riformista al nostro partito, senza precedenti. Abbiamo cambiato il Paese e abbiamo dato un senso al centro sinistra in Italia, mentre negli altri paesi europei, un senso non lo ha più avuto. Abbiamo commesso errori, certo, tanto abbiamo da correggere, ma la strada è segnata”. Ribaltiamo - conclude Faraone - questa idea tafazzista della traversata del deserto. Il 4 marzo ci consegna un nuovo bipolarismo: i populisti da un lato, e, dall'altro lato, uno spazio possibile, un "Nuovo Campo" dei riformisti e dei moderati, di chi è alternativo al populismo e all'anti europeismo.  Come scrive Claudio Cerasa, "il 50% degli italiani ha trovato una o più case, capaci di raccogliere l'indignazione. Il restante 50% di elettori italiani è alla ricerca di una casa politica che ancora non c'è, costruita più sulla proposta che sulla protesta." Una grande opportunità. Dobbiamo costruire questa casa politica, un nuovo Pd, un soggetto che diventi forza attrattiva di tutti quelli che si oppongono al populismo e al ribellismo. Non abbiamo un deserto da attraversare, ne sono convinto, ma grandi e verdi praterie davanti a noi. Allora, avanti! Noi non torniamo indietro”.

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