In Italia 106 femminicidi nel 2018. Polizia di Palermo in piazza con il progetto "Questo non è amore"


di Ambra Drago

Violenza sulle donne un fenomeno che nel corso degli ultimi anni sta assumendo numeri davvero sorprendenti. Da gennaio a ottobre 2018 in Italia si sono verificati 10 omicidi, una vittima ogni 72 ore. Questi dati sono stati diramati dall'Eures- Ricerche economiche e sociali proprio in prossimità del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Anche la Polizia è scesa in piazza con il camper itinerante  portatore del progetto "Questo non è amore"  e che ha visto la contestuale partecipazione in tutta Italia e anche a Palermo.Tra le tappe quella in piazza Verdi e in piazza Regalmici, meglio conosciuta come i "Quattro Canti di Campagna".
Una squadra di poliziotte specializzate guidata dal Commissario Capo della Polizia di Stato Giovanna Giaquinto, Funzionario della Divisione Anticrimine della Questura, hanno illustrato i modi in cui è possibile denunciare o semplicemente dialogare in modo riservato  riuscendo con il giusto supporto a mettere in evidenza  eventuali disagi  qual è  sicuramente quello di essere vittima di violenza. 


La Polizia vicino al cittadino e alle donne, questo è l'obiettivo di una Campagna di sensibilizzazione e anche preventiva che ormai da tre anni è stata messa in campo.

Ma l'attenzione verso una problematica specifica qual è la violenza di genere vede in campo le Forze dell'Ordine ma anche il mondo educativo e culturale come l' Università degli Studi di Palermo.

Domani 26 novembre, invece, alle ore 09.00, presso l’Aula Magna, ed.7, del Campus Universitario di viale delle Scienze, si svolgerà l’iniziativa “Una sciarpa rossa contro la violenza sulle donne”, tavola rotonda organizzata dall’ateneo palermitano e dalla Questura di Palermo. 

E nella stessa giornata, la postazione mobile della Polizia di Stato, con all’interno un’equipe di operatori specializzati della Questura sarà collocata nello spazio prospiciente l’edificio 7 del Campus Universitario, offrendo agli studenti la possibilità di confrontarsi, anche in modo riservato e segnalare eventuali situazioni di disagio o episodi di violenza di cui fossero stati testimoni o vittime. 

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