Bilancio Questore Cortese: "Positivo su lotta mafia e "microcriminalità". Messina Denaro non è operativo"


di Ambra Drago
Brindisi con la stampa alla Questura di Palermo ed è stata un'occasione per tracciare un bilancio dell'attività della Polizia sul fronte della sicurezza e del contrasto alla mafia ma anche alla "comune" criminalità fino al controllo dei quartieri di Ballarò e della Vucciria in tema di spaccio e regolamentazione della movida. Palermo è servita da venti pattuglie che si muovono giornalmente e dal 7 gennaio altri quattro commissariati avranno la volante di notte.


"Un bilancio positivo e soddisfatto per aver creato un senso di appartenenza più forte di appartenenza alla nostra famiglia della Polizia di Stato-sottolinea Renato Cortese- Questore di Palermo- e ringrazio i miei stretti collaboratori. Sul fronte della sicurezza il permesso umanitario non è stato eliminato e noi con l'Ufficio Immigrazione cerchiamo di soddisfare le esigenze e su Palermo problemi non ne abbiamo".

E dopo l'operazione dei carabinieri "Cupola 2.0 è venuto fuori uno spaccato di esponenti mafiosi e di possibile ricostituzione della Cupola provinciale che è stata smantellata ed è stata l'occasione per chiedere al Questore come ha analizzato l'intera vicenda.
"Lo Stato in questi ultimi tempi dimostra di avere un controllo del territorio forte dato che il tentativo di organizzare Cosa nostra è stato smantellato in 5 mesi è un risultato- sottolinea Cortese-che vent'anni fa era impensabile. Noi all'epoca l'avremmo saputo dopo che un pentito avrebbe deciso di parlare. ritengo che l'attività della mafia si è basata sul consenso sociale e se noi non interveniamo sui parcheggiatori, sugli spacciatori, sul degrado e se non assicuriamo il rispetto delle regole i cittadini potrebbero perdere fiducia nello Stato. Dobbiamo stare attenti che siamo a un bivio, la mafia perde il potere perché i cittadini gli ha tolto il consenso e noi dobbiamo occuparci si di criminalità ma dobbiamo risolvere i problemi i ogni giorno".

La Questura di Palermo e la Squadra Mobile si contraddistingueva, e l'ultima operazione risalirebbe a otto anni fa, per una collaborazione con l'Fbi, adesso non è costantemente così, ciò potrebbe significare un affievolimento della presenza della mafia anche americana e sull'operatività nel territorio. "In parte che  ancora non ci siano notizie non vuol dire che non ci siano. In questi ultimi anni abbiamo avuto operazioni fatte con l'Fbi ma per colpire la 'Ndrangheta calabrese che ha soppiantato Cosa nostra nel commercio della droga. La criminalità calabrese è più insidiosa e negli ultimi tempi abbiamo assistito a un leggero ritorno dei rapporti di Cosa nostra con i cartelli americani che effettivamente anche noi della Mobile abbiamo stroncato tutto sul nascere".

Sul fronte della latitanza di Matteo Messina Denaro è arrivata una risposta chiara d a parte del Questore di Palermo: " Intanto io mi occupo di Palermo e in città non ci sono latitanti in giro da vent'anni e poi c'erano processi a gabbie vuote. Matteo Messina Denaro è un latitante importante perché rappresenta la storia di quella Cosa nostra e deve pagare i conti con la giustizia ed è un personaggio che non ha un ruolo attivo e operativo. Il latitante di mafia è stato sempre importante perché è riuscito a coniugare la questo suo status con la capacità di esser capo. Il latitante che non è capo non dico che sia stato posato, va catturato, però onestamente non c'è traccia della sua operatività criminale.

E  distaccandosi dal tema della criminalità mafiosa e concentrandosi sull'escalation di violenza ( vedi il caso della morte del clochard Aldo) anche su questo il Questore ha espresso un suo pensiero: "LA preoccupazione c'è anche se non vorrei trasmettere segnali di allarme- continua cortese- è oggetto di analisi quotidiana e c'è un aumento di episodi di violenza e credo sia in parte fisiologica dei grandi centri urbani vedi Napoli, Roma. Su Palermo c'è un leggero incremento ma è dovuto al cambiamento della conformazione della città e c'è una forma di vivere la città
( basta girare la notte  per le vie del centro) e la gente ha voglia di uscire e i palermitani vogliono vivere la città nella pienezza e nella consapevolezza di  risiedere in una città bella e cambiata e gli episodi sono di nostra attenzione. C'è una riflessione da fare, le leggi sono molti forti in un senso su altri invece occorrerebbero strumenti normativi che consentono, magari anche a minorenni, di essere sottoposti all'applicazione di alcune norme".

Infine in base anche ai recenti fatti di cronaca, l'ultimo è la denuncia nei confronti di un stentata estorsione da parte dell'imprenditore edile Piraino, si è affrontato il tema della richiesta pizzo  da parte della criminalità.
"Un cambiamento nella società,  non solo si è trovato il coraggio di denunciare- conclude Renato Cortese- ma si è fatto qualcosa di più, si sono raccolte prove. Molti commercianti hanno denunciato ma non ci risulta l'espressione estorsiva di tanti anni fa, è giusto dire che ci sono anche operatori commerciali che non pagano il pizzo ma forse perché nessuno si sia presentato e avanzato richieste".





Nessun commento:

Posta un commento