Violenza tratto distintivo tra mafia e corruzione. "Ndrangheta è forte. Giovani la nuova antimafia sociale"

di Ambra Drago

Controllo del territorio unito ad una sistematica volontá di evocare la violenza questa è la mafia, mentre nelle organizzazioni corruttive ci possono essere atti intimidatori ma i fenomeni violenti non sono un elemento caratterizzante. Con questa differenza netta tra due dei fenomeni che negli anni hanno e continuano a tenere, seppur in forma diversa, sotto scacco il Paese si è aperto l' incontro del " Progetto educativo antimafia " del Centro Studi Pio La Torre.

"Vogliamo fornire alle nuove generazioni gli strumenti di comprensione delle mafie- sottolinea Vito Lo Monaco- presidente del Centro Studi Pio La Torre-perchè la mafia di 50anni fa è stata sconfitta . Quello che è difficile è intercettare sono le nuove forme di mafia, quelle favorite dalla corruzione. Fornire gli strumenti ai giovani significa favorire una nuova antimafia sociale che possa bloccare l' evoluzione delle nuove mafie".

In particolare i diversi relatori si sono confrontato sulla " Espansione territoriale delle mafie e la corruzione".
"Chi è nell' aria grigia sottolinea il professore Antonio La Spina- sociologo e docente alla Luiss- è più vicino alla corruzione e può benissimo non essere vicino alla mafia. Entrare nell' associazione mafiosa fa una scelta di vita e molto spesso si occupa esclusivamente dell' interesse dell' organizzazione. Invece il corrotto è mosso dal denaro e di mestiere non fa il mafioso.Inoltre mentre modificare le motivazioni del mafioso,soprattutto quello incancrenito,è impossibile invece è più semplice e facile intervenire sulla corruzione ma in Italia è avvenuto l' esatto contrario. C'è stata ad esempio l' era di " Tangentopoli" ma non c'è stata successivament una politica di anticorruzione. Oggi un timido tentativo c'è anche se tutto è migliorabile soprattutto dal punto di vista legislativo".
Questo è il quadro che viene presentato alla platea di studenti nel cinema Rouge et Noir di Palermo.
"L' Italia aveva firmato una convenzione che la impegnava a adottare una serie di provvedimenti- continua La Spina-e nel 2012 è stata adottata una legislazione che ha introdotto una parte preventiva a seguito anche di scandali quali l' Expo di Milano o il Mose di Venezia. Adesso è stata previsto che l' autoritá anticorruzione può affiancare l' amministrazione o commissariare il singolo appalto. È stata adottata infine nel 2017 una normativa per tutelare colori che segnalano l' abuso".
Nel dibattito moderato dal giornalista dell' Ansa Sicilia, Franco Nuccio, diverse domande sono arrivate dalle scolaresche presenti e anche dall' Istituto penitenziario Ucciardone ma anche da scuole calabresi e soprattutto palermitane come il liceo scientifico Einstein e del liceo classico Meli ma anche da un liceo scientifico di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sulla possibilitá e sull' importanza di diffondere il progetto educativo del Centro studi Pio La Torre, nato nel 2007, a diverse scuole stimolando l'interesse di studenti e docenti è intervenuto un dirigente del MIUR.
" Noi lo segnaliamo ad inizio anno sottolinea il Paolo Sciascia - dirigente MiUR direzione generale per lo studente- a tutte le scuole e ad esempio nel caso della cerimonia del ricordo della strage di Capaci e stiamo facendo uno sforzo per accogliere le iscrizioni diffondendo a tutti il messaggio".
La diffusione delle mafie e il loro contrasto passa necessariamente da un cambiamento culturale e dalle nuove generazioni soprattutto in un mondo sempre più globalizzato.
Tra gli argomenti trattati infatti la possibile conciliazione della espansione territoriale delle mafie rispetto alla globalizzazione e in particolare perchè la ' Ndrangheta è al momento ritenuta l' organizzazione piú forte.
" Quello che chiamiamo caste, sottolinea Rocco Sciarrone- sociologo UNITO- rappresentante una categoria di individuo che mira a salvaguardare interessi particolaristici a scapito di interessi collettivi e questo potrebbe essere assimilato anche alla mafia. Sin dalle origini, ed è caso di Cosa nostra americana, ben si collegava a livello locale ma anche transnazionale tutti gli interessi reciproci, insomma cercavano di trarre vantaggio dagli effetti della
globalizzazione per ampliare il lavoro potere mettendo anche in conto qualche effetto negativo.Oggi tutto questo vale per la ' Ndrangheta ma bisogna tenere conto che di essa non si parlava della sua esistenza e questo le ha conferito forza nel tempo. L' organizzazione calabrese. ha la capacitá di esercitare la violenza ma la usa in modo parsimonioso. La
' Ndrangheta è un giocatore che ha una strategia dominante e in questo contano anche i legami di sangue e la fiducia".
Infine ha preso la parola il Dottore Mirabile dell' associazione Logos che a breve ha intessuto una collaborazione con il Centro studi Pio La Torre : " A seguito della riqualificazione dei centri storici- sottolinea Mirabile- molti cittadini si sono spostati nelle periferie e ciò avrá delle conseguenze a livello di sviluppo della criminalitá all' interno del cuore delle cittá ed è un tema insieme al corruzione che ne dibatteremo a maggio in un convegno internazionale il 6 maggio".
Prima di chiudere il convegno trasmesso in videoconferenza, il presidente del Centro Studi Pio La Torre ha anticipato il prossimo appuntamento: " Ci rivedremo lunedì 14 gennaio e parleremo della " Globalizzazione delle mafie" interverrá il professore Savona- esperto dell' universitá Cattolica di Milano, il presidente della Commissione regionale antimafia istituzionalmente preposto al contrasto e allo studio della mafia e uno dei direttori della Banca d'Italia che ci fornirá i dati sul peso della criminalitá nell' economia".

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