A Parigi si per Corleone no a Riina, la figlia toglie il nome dal ristorante

Come annunciato allo scoppio delle polemiche sul Ristorante parigino con il suo nome nell’insegna, Lucia Riina, figlia del dell’ ex boss di Corleone non parla con i giornalisti italiani che l’assediano,  ma rilascia un' intervista al quotidiano francese “La parigine”.


"Non ho cercato di provocare né di offendere nessuno - spiega - volevo soltanto valorizzare la mia identità di artista-pittrice. E anche mettere in risalto la cucina siciliana. Affinché non ci sia nessun malinteso, vi annuncio che ho deciso di ritirare il mio nome dall'insegna del ristorante e dalle pubblicità, anche se mi dispiace che la mia identità di pittrice e di donna venga negata".
Parla pubblicamente per troncare ogni polemica Lucia Riina confermando di essersi trasferita a Parigi raccogliendo l'invito di Pascal Fratellini (ultimo discendente di una famiglia circense originaria  di Firenze, ndr) a lavorare nel ristorante e ad esporvi le sue opere.

"Siamo a Parigi da 3 mesi e il ristorante è aperto dal 5 novembre", aggiunge. Siamo dei dipendenti, io ricevo i clienti, e mio marito si occupa del bar e impara il mestiere. Le mura non mi appartengono, non c'è nessun riciclaggio di denaro, come ho letto da qualche parte. Tutto è trasparente, Pascal ha fatto un mutuo con la banca e ci ha messo a disposizione un appartamento nel quartiere, dove viviamo con mia figlia di 2 anni. E' un'opportunità per cambiare vita e vendere i miei quadri, anche se rimpiango il mio paese.
Ho vissuto a Corleone da quando avevo 12 anni, epoca in cui mio padre fu arrestato. Ho avuto una vita normale. Oggi sono pittrice e madre di una bambina. Mio padre ha la sua storia, io la mia. Io sono stata al liceo, ho preso la maturità e ho studiato da commercialista. Non voglio essere associata all'immagine di mio padre, a tutto quello che è mafia.
Voglio uscire da questa trappola. La mia vita è trasparente, non ho nulla da nascondere. Oggi sono a Parigi, lavoro in un ristorante e sono un'artista. Voglio essere conosciuta per quello che sono senza dover scegliere uno pseudonimo. Ho cominciato con questo nome e con questo nome continuerò".

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