Decreto sicurezza, per Lorefice è disumano mentre Orlando incassa il sostegno di un sit in

La Santa Messa di inizio anno officiata dall'Arcivescovo Corrado Lorefice nell’ atrio di Palazzo delle Aquile, presenti  autorità civili e  militari della città è stata un’ulteriore occasione per l’Arcivescovo per lanciare il suo appello umanitario in contrasto con le nuove norme volute da Salvini.
“Tu Gesù sei stato il primo profugo dell’era cristiana. Aiutaci ad aiutare ogni uomo che chiede accoglienza. Rendici capace di preparare il vero presepe, di aprire le nostre strutture e le nostre famiglie. Che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai “dis”-umani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra”.

Intanto nella piazza antistante, malgrado freddo e pioggia, si è tenuto il sit in spontaneo lanciato dai social contro il decreto sicurezza nella parte che riguarda i migranti.

Orlando ha continuato ad attaccare il governo accusandolo di disumanità e ribbadendo di avere esercitato i suoi poteri solo in relazione a quanto riguarda l’anagrafe,

"A Salvini, rispondo che ho esercitato le mie funzioni di sindaco e ho sospeso l'applicazione di norme di esclusiva competenza comunale che potevano pregiudicare i diritti umani dei migranti che sono persone. Al ministro alle Infrastrutture Toninelli che ha contestato la protesta dei sindaci ribadisco che il porto di Palermo è aperto e accoglie i migranti, senza distinzione alcuna.”

Si è appreso intanto che il dirigente Maurizio Pedicone (ex Comandante dei Vigili Urbani) ha firmato la disposizione indirizzata agli ufficio dell’ Anagrafe con cui su disposizione del Sindaco (prot. n. 1807620 del 21/12/2018debbono essere sospese le procedure di che trattasi previste dalla legge n. 132/2018, nelle more, stante la complessità della stessa, di approfondire i precetti di numerose norme del suddetto provvedimento legislativo che presentano aspetti di difficile interpretazione, che non consentirebbero una corretta applicazione senza ledere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona.

Nessun commento:

Posta un commento