Un miliardo di euro “Utilizziamo le economie del ‘Patto per il Sud’ e realizziamo le opere definanziate dal Governo nazionale”

di Germano Scargiali
“Utilizzare le economie per oltre 1 miliardo di euro, provenienti da interventi programmati ma irrealizzabili per il ‘Patto per il Sud’ e il ‘Piano Operativo Complementare’ e destinarle al ‘Bando Periferie‘, le cui opere già cantierabili e di vitale importanza per diversi comuni siciliani, per una spesa di circa 113 milioni di euro, sono state bloccate dal Governo gialloverde”. A riferire di questa preziosa possibilità è il deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, on.le Tommaso Calderone, del Gruppo Parlamentare di Forza Italia, il quale con una mozione depositata all’ARS, prospetta un’alternativa seria e concreta rispetto alle penalizzazioni subite dal Governo centrale.
Notiamo come le periferie siano state focalizzate sin dall’esordio dal Governo Musumeci nella convinzione che solo le parti dimenticate del corpo dell’Isola possano portarla finalmente lungo un adeguato cammino verso lo sviluppo. O,se preferiamo, fuori dalla palude del parziale sottosviluppo. Si ricorda che i programmi ‘Patto per il Sud’ e ‘Piano Operativo Complementare’ (POC), prevedono una spesa di circa 6,5 miliardi di euro, anche se ad oggi molti degli interventi non risultano attivati, con chiari rischi in termini di perdita delle risorse.“Considerato che la programmazione degli interventi è rimessa all’esclusiva competenza della Giunta Regionale – conclude il Parlamentare – propongo di utilizzare le risorse per realizzare in tempi celeri le opere definanziate da Roma, per dare una boccata
d’ossigeno ai comuni beneficiari”. Sono 4 le province siciliane che, con tale mozione, potrebbero
usufruire dei finanziamenti previsti dal Bando Periferie: Messina e Catania, rispettivamente con 40 milioni di euro ciascuna; Palermo con 18 milioni e Ragusa con 15 milioni di euro. Nota. Ci permettiamo di osservare come sia inevitabile riparlare di Province dopo che queste erano state smantellate prima in Sicilia e poi nel resto d’Italia. E’ probabile che, dopo aver constato la farraginosità del regime delle “città metropolitane” si torni indietro a qualcosa di molto simile alle “tradizionali provincie“, entrate anche nella cultura generale, intendo in modo razionale i concetti che ispirano il concetto di città metropolitana nei casi in cui ne ricorrano i presupposti (es. Trapani – Marsala o anche Messina – Reggio – Villa o anche Siracusa – Augusta – Ragusa ovvero Caltanissetta – Agrigento – Enna) ma ci vogliono idee chiare e strutture adeguate, sia immateriali (norme) che materiali (uffici). Quindi, anche, molti denari…

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