Cittadini e associazioni si stringono attorno a Chiara Natoli. Indagini: si cerca un uomo con accendino

di Ambra Drago
Folla di cittadini, rappresentanti del mondo dell'associazionismo, il sindaco di Palermo Orlando, l'immancabile Coordinamento di Libera Palermo con il suo presidente Carmelo Pollichino, i diversi parenti delle vittime di mafia, Vittorio Teresi (ex pm del processo Trattativa), tutti insieme si sono dati appuntamento davanti "La bottega dei Sapori e dei Saperi di Libera" in piazza Castelnuovo per stare al fianco di Chiara Natoli.
L'auto della giovane attivista è stata bruciata venerdì notte a pochi metri dalla sede del comando provinciale della Guardia di Finanza e da quel giorno sono partite le indagini per cercare di dare un volto e un nome ai possibili responsabili. Un episodio che ha creato sgomito e qualche preoccupazione. In un primo momento si era pensato, dato l'impegno della giovane attivista, a un'intimidazione mafiosa ma sembra che la pista potrebbe essere un'altra.


Le immagini delle videocamere  e i primi accertamenti degli investigatori farebbero pensare a un tentativo di dar fuoco a rifiuti abbandonati nella zona, il quartiere del Borgo Vecchio. Le fiamme, appiccate a un cumulo di immondizia, si sarebbero  propagate fino a raggiungere la macchina della giovane. L'obiettivo dell'incendiario quindi non sarebbe stato il veicolo. Le videocamere infatti, al contrario di quanto si è detto, immortalerebbero non due uomini, poi in fuga, ma una persona in ciabatte, che peraltro non sarebbe nuova a gesti simili, che passa con un accendino e dà fuoco ai rifiuti.
Intanto al di la del percorso investigativo, la città si è stretta attorno a Chiara Natoli che nel corso dell'assemblea pubblica ha voluto ringraziare tutti, immancabile la gratitudine verso gli altri componenti di Libera a cui ha detto "Anche questo evento l'abbiamo affrontato insieme. In questo momento nel pieno rispetto dell'attività delle Forze dell'Ordine, dobbiamo mettere a frutto tutto e creare un focus di approfondimento sul tema mafia".

Questo è anche il pensiero espresso dai ragazzi del Coordinamento di Libera Palermo, tutti insieme per andare avanti stimolando continui dibattiti sul fenomeno, approfittando di momenti anche come quello vissuto all'interno della "bottega" del centro cittadino affinché possano creare qualcosa di costruttivo unendo anche persone con storie e percorsi diversi.
"Siamo qua - ha concluso Leoluca Orlando - sindaco di Palermo, non per capire il fatto ma questo deve servire a stimolarci a non interrompere un cammino. Non dev'essere un ostacolo al percorso intrapreso. Io abbraccio te, Chiara, e idealmente tutti  voi presenti per andare avanti e non fermarci".

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