“La decisione da parte della Corte di Giustizia UE di rigettare il ricorso dell’Italia contro la riduzione dei fondi del FSE in Sicilia è uno schiaffo finale violentissimo non solo alla dirigenza siciliana nella gestione dei fondi Ue, ma purtroppo anche ai siciliani e al mondo della formazione, perché certifica senza appello la mangiatoia della politica ai danni della formazione”. Così ha dichiarato l’eurodeputato Ignazio Corrao in merito alla decisione definitiva della Corte di Giustizia Europea a seguito dell’impugnazione proposta dall’Italia nell’aprile 2018, con cui vengono definitivamente sottratti alla Sicilia 379 milioni di euro relativi al FSE 2000-2006. “I fatti risalgono all’epoca oscura della formazione siciliana - sottolinea Corrao - in cui irregolarità, assenza di controlli e gravi carenze hanno consentito di far sparire fondi per la formazione. Progetti presentati dopo le scadenze, consulenti esterni privi di qualifiche, spese non attinenti ai progetti, attività formative false, violazioni sistematiche negli appalti e nella selezioni di docenti, esperti e formatori hanno alimentato un sistema che è divenuto a pieno titolo una vera e propria truffa colossale all’Ue con i soldi dei siciliani”. “Adesso - sottolinea ancora l’eurodeputato - vogliamo sapere dove sono andati a finire questi soldi e chi deve pagare per questo danno gravissimo alle casse siciliane. Chi ha sbagliato non la deve passare liscia. Bisogna andare in fondo a questa vicenda, sapere chi ha la responsabilità di aver perso questo denaro. Pretendiamo la lista dei soggetti che hanno ricevuto impropriamente i soldi del Fondo Sociale Europeo dal 2000 al 2006 e ci attiveremo per chiedere un intervento della Corte dei Conti sui responsabili regionali delle ‘gravi carenze relative alla gestione e al controllo dell’intervento finanziario del FSE’” conclude l’europarlamentare M5S.
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