di Grazia Gulino
Partinico – “Policoro”, il progetto
della chiesa italiana approda all’IISS “Danilo Dolci” di Partinico.
Stamani siglato il protocollo di intesa che sancisce l’avvio del progetto,
rivolto a studentesse e studenti delle classi quinte dell’istituto. A firmare
sono stati Sua Eccellenza l’Arcivescovo Mons. Michele Pennisi dell’Arcidiocesi
di Monreale ed il DS Gioacchino Chimenti. Mirato ad offrire possibili strumenti di
formazione per un nuovo approccio alla cultura del lavoro,
“Policoro” intende
promuovere e sostenere l’imprenditorialità giovanile in una prospettiva di
legalità, solidarietà e sussidiarietà, in virtù di quelli che da sempre sono
stati i principi fondanti della Dottrina Sociale della Chiesa. “Il lavoro non
si deve aspettare dall’alto –afferma Sua Eccellenza, rivolgendosi alla platea
di studenti - ma bisogna crearselo e questo richiede preparazione.
La scuola ed
il progetto Policoro vi offrono questa possibilità per evitare domani di
prendere la valigia ed andare via”. Ad illustrare nel dettaglio le attività
laboratoriali che saranno organizzate
sono stati: l’ animatrice di comunità dottoressa Rita Noto, il diacono
Lorenzo Cicala, Tutor del progetto e l’animatrice di comunità senior dottoressa
Veronica Leone. Tante saranno le figure professionali coinvolte, come
l’avvocato Giancarlo Hasani Di Giuseppe, che metteranno a disposizione
gratuitamente le proprie competenze. “Desideriamo coinvolgere le studentesse e
gli studenti delle classi quinte – sottolinea il DS- perché possano guardare
con serenità e concretezza al loro futuro lavorativo già da adesso.
Acquisendo
nuovi modelli interpretativi del lavoro, attraverso incontri e attività laboratoriali
che personale esperto porterà avanti, potranno, così, essere “progettisti e
costruttori” di occupazioni lavorative a loro confacenti. Tutte le azioni che
si porranno in essere, inoltre, saranno rilevanti anche ai fini dei percorsi
per le competenze trasversali e per l’orientamento (PTCO - ex alternanza
scuola-lavoro). È un progetto in cui crediamo fermamente anche per la sua alta
valenza inclusiva”
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