Sgominata la mafia dei Nebrodi che truffava sui contributi Ue: 94 gli arresti e 150 le imprese sequestrate

Duro colpo inferto dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza alla mafia dei Nebrodi storicamente guidata dai clan Bontempo Scavo e Batanesi. In manette 94 persone e sequestrate 150 imprese nell’operazione che ha visto impegnate oltre 600 forze dell’ ordine coordinate dalla Dda di Messina, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Ai domiciliari, sono finiti anche un insospettabile notaio di Canicattì (Agrigento), Antonino Pecoraro, 73 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, una decina di dipendenti dei Centri di assistenza agricola tra cui il sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo, 39 anni, pure lui chiamato in causa per concorso esterno.
I clan avrebbero intascato indebitamente fondi europei per oltre 5,5 milioni di euro mediante centinaia di truffe all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), l'ente che eroga i finanziamenti stanziati dall'Ue ai produttori agricoli. Si sono alleati per spartirsi i virtualmente gli appezzamenti di terreno, in Sicilia ed anche al di fuori dalla regione, necessari per le richieste di sovvenzioni, fruendo anche dell’ all'aiuto del notaio compiacente e dei funzionari dei Centri Commerciali Agricoli (CCA) che istruiscono le pratiche per l'accesso ai contributi.

"La mafia è una specie di classe sociale, contrastabile ma non eliminabile come categoria, nonostante decine e decine di operazioni e processi. Un riscatto completo, la liberazione del territorio, difficilmente sarà ottenuta solo con l'intervento giudiziario. Le misure non arrestano un mondo rassegnato alla deriva mafiosa, una sventura per mafiosi e famiglie". Lo scrive il gip di Messina Salvatore Mastroeni che, accogliendo la richiesta della Procura della Città dello Stretto guidata da Maurizio de Lucia, ha disposto l'arresto di 94 tra boss, gregari ed estortori dei clan tortoriciani dei Batanesi e dei Bontempo Scavo. Il gip parla di una "criminalità che ingurgita profitti milionari. Profitti che spariscono e niente lasciano alla gente".

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