Basta scuse: vogliamo tornare a casa dai nonni 

di Adriana  Barbera 
Continuano le domande e crescono le perplessità in attesa della fase 2. In questa nuova fase andremo incontro a regole meno rigide; al distanziamento sociale si aggiungerà il distacco generazionale, si prevede che si potrà uscire di casa solo per fascia di età e tutti gli over 60 saranno costretti a prolungare la loro quarantena, questo ovviamente è solo per salvaguardare la loro incolumità; ma i nonni reclamano e chiedono uno stop alle lezioni di virologia, vogliono riprendere in modo attivo le attività che svolgevano prima del lockdown e pretendono di tornare a far parte della vita dei loro nipoti.
Come dichiarato più volte è importante mantenere le distanze e almeno per il momento non sarà possibile per i nonni tornare ai loro compiti in assenza dei genitori, che per far fronte alle esigenze lavorative, dovranno necessariamente affidare i loro bambini alla baby sitter. I nonni però, non sono gli unici a soffrirne, sono tantissimi i bambini e le bambine che sentono la mancanza della compagnia dei nonni e che provano dolore a causa del distanziamento obbligatorio. Inizialmente questo stop alle attività didattiche, ai pomeriggi con i nonni e il tempestivo via a stare a casa con i genitori è stato preso da tutti i bambini come una prolungata vacanza in cui poterne approfittare per poter guardare tantissima televisione e giocare con i videogames, ma non è tardata la richiesta dei bambini di passare più tempo all’aria aperta e in compagnia dei nonni; a tal proposito è doveroso ricordare che i bambini a differenza di noi adulti vivono nel presente e ciò gli permette di evitare che la loro mente si preoccupi costantemente del domani, per questa ragione ogni volta che si verifica un cambiamento più o meno radicale questo viene assorbito come se fosse un effetto spugna dai bambini e per tale ragione è nostro preciso dovere cercare di attenuare i cambiamenti e facilitare cosi la gestione di emozioni diverse e in continuo contrasto tra loro. In questo angosciante mese che ha messo a dura prova tutti noi, la questione è stata presa in esame da psicoterapeuti, neuropsichiatri infantili e antropologi, i quali hanno confermato e non con poca leggerezza, che i bambini in questa fase particolare stanno attraversando un momento di sospensione della realtà e consigliano ai genitori per ottemperare alla mancanza dei nonni e alla possibilità di relazionarsi con il sociale, dunque di andare a scuola e di frequentare parchi aperti , di trasformare questi momenti di stallo in momenti creativi e performativi organizzando per loro attività ludiche da poter svolgere in casa, non è quindi il momento di essere troppo severi ed esigenti, solo per il momento. Dovranno dunque attendere ancora per un po’ le passeggiate nei parchi, le merende pomeridiane, e le attività ludiche tra nonni e nipoti, ma alla fine di questa terribile pandemia i nonni saranno sempre lì pronti a riappropriarsi del loro ruolo e ad adempiere ai alle loro mansioni di tuttofare per vedere sempre un sorriso sul volto dei loro adorati nipoti. I nonni, ci guarderanno come sempre con quello sguardo pronto a solleticare e sollecitare le nostre menti per spingerci sempre nella giusta direzione. Perché i nonni sono sempre i nonni e non ci sarà mai un posto migliore in cui passare le giornate se non casa loro, in loro compagnia, magari, mentre mangiamo i nostri biscotti preferiti fatti apposta per noi dalla nonna.  

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