Scoperta casa di riposo lager a Palermo, "Se ti muovi di qua ti rompo una gamba": scattano 6 arresti


di Ambra Drago
"Se tu ti muovi di qua io ti rompo una gamba così la smetti, o zitta, muta"; "devi morire, devi buttare il veleno la”, “per quanto mi riguarda può crepare”), e spintoni, calci e schiaffi, colpi di scopa; in alcuni casi, i degenti sono stati legati alla sedia per inibire loro ogni movimento".Erano queste alcune delle vessazioni e offese, sottolineano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, a cui erano sottoposti gli anziani  della casa di riposo “ Bell’Aurora” in centro città  e che dopo una collaborazione da parte di alcuni ex dipendenti e all'installazione delle telecamere di video sorveglianza ha portato all'operazione di questa mattina.E così sono finiti in carcere sei persone, tra la titolare e i dipendenti. Si tratta di Maria Cristina Catalano (al vertice dell' organizzazione referente ditte società fallite e amministratore unico della struttura), Vincenza Bruno e poi Anna Monti, Valeria La Barbera, Antonina Di Liberto e Rosaria Florio. Fin dalle prime indagini, sarebbe emerso il clima di terrore e di orrore in cui erano costretti a vivere gli anziani, alcuni di questi avrebbero compiuto anche atti di autolesionismo. Il gip ha anche  disposto il sequestro preventivo della società che gestisce l’attività assistenziale.


"Emblematica, sottolineano dal comando provinciale della Finanza di Palermo, l’affermazione registrata in occasione del soccorso inizialmente prestato ad una degente, poi purtroppo deceduta, allorquando la Catalano affermava: "Ti dico che io in altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava…...io lo ripeto fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente l’avrei messa a letto e avrei aspettato. Perché era morta.”

Ed è stato lo stesso gip raccontano dal Comando, dato le prove a sottolineare “l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”, evidenziando come “l’indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità ed all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.

Infine il magistrato ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario, per la prosecuzione dell’attività con personale qualificato per fornire adeguata assistenza agli ospiti della struttura.

Inoltre, insieme con il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Palermo e la Direzione della Centrale Operativa del 118, è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela degli anziani data l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Non solo atti vessatori e violenze sugli anziani ma all'interno di questa "organizzazione" sarebbero stati compiti anche reati fallimentari e societari.Per quanto attiene ai reati fallimentari, è stata dimostrata la continuità aziendale tra tre società che ininterrottamente a partire dal 1992 hanno gestito la casa di riposo “Aurora”.

Le diverse compagini sono state asservite agli interessi criminali degli indagati facendole subentrare l’una all’altra una volta portate in stato di decozione finanziaria, accumulando complessivamente un passivo fallimentare pari a circa un milione di euro.

Per realizzare il disegno criminoso sono state perpetrate operazioni di distrazione patrimoniale, di riciclaggio e autoriciclaggio, potendo contare la Catalano sul contributo di soggetti “teste di legno” in qualità di formali amministratori e su soggetti compiacenti, tra i quali anche un impiegato comunale, tutti indagati.
Le Fiamme Gialle hanno anche scoperto che la Di Liberto in concorso con il marito ( beneficiario della somma) attraverso dichiarazioni mendaci avrebbero ottenuto il reddito di cittadinanza pari a 799 euro da maggio 2019 e per questo i due sono stati denunciati.















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