“Rivolgo un appello agli imprenditori e agli operatori economici che stanno attraversando uno dei momenti più brutti della loro e della nostra esistenza. In questo momento registriamo- sottolinea Renato Cortese- questore di Palermo anche in questa fase seppur l'indagine è su fatti precedenti al Covid ( ma noi come voi immaginate abbiamo una visione complessa) un accerta pressione e mi preme fare un appello a questi operatori di stare attenti affinchè questa crisi non venga strumentalizzata da nessuno. Uomini di questa organizzazione criminale stanno tentando di battere a tappeto tutte le attività economiche per riprendere le attività estorsive. Credo che l’ estorsione sia uno dei reati più odiosi e in questo momento è ancor di più immorale e intollerabile. E come Questore, come appartenete allo Stato, riteniamo di voler essere ancor più vicini agli operatori commerciali. E appena questi soggetti tentano di riorganizzare Cosa nostra gli investigatori sono in grado di conoscere nome e cognome dei soggetti che si muovono e sappiamo anche dove vanno a chiedere e siamo in grado di intervenire. Oggi questi operatori commerciali non hanno più alibi nel sottomettersi alle richieste estorsive di questa gente. Noi siamo per venire incontro a loro e vogliamo contrastare le estorsioni e soprattutto ci sono soggetti che sono disposti a prestare denaro a tassi indicibili e i commercianti posso cadere in queste mani. Non perdiamo il lavoro fatto nel contrasto e nella lotta alla mafia. Sottomettersi oggi alle estorsioni significa dare chance alla mafia di radicarsi sul territorio. Non possiamo consentire ciò perchè sono anni di attività di contrasto e non possiamo permetterci un passo indietro. Noi siamo vicini agli operatori commerciali, vogliamo assicurare una rete di tutela ma fate un passo avanti”.
I giornalisti hanno chiesto se in questi due mesi di emergenza sanitaria se Cosa nostra avesse continuato a mettere in atto le estorsioni.
“Nel periodo dell’emergenza non abbiamo registrato richieste estorsive, conclude il questore di Palermo-il momento più delicato è adesso nella ripresa.Penso che bisogna essere consapevoli sul fatto che ci sia una mafia che vuole speculare sulla crisi e accreditarsi come soggetto che vuole riprendersi il controllo del territorio. Bisogna stare attenti e vogliamo dire agli operatori che noi siamo vicini a loro e possono contattarci”.
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