La Procura della Repubblica di Palermo ha proceduto per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, furto aggravato in concorso e occupazione abusiva di edifici pubblici.
Le indagini hanno preso il via nel novembre 2018 quando un amministratore locale ha segnalato la presenza a Partanna Mondello, in particolare in via Pandora e in alcuni cassonetti, di ingenti rifiuti "ingombranti". Attraverso attività tecniche gli uomini del comando provinciale insieme ai colleghi del Noe hanno scoperto l'esistenza di un'attività di raccolta, trasporto, lavorazione e, infine, abbandono e smaltimento di rifiuti pericolosi e non,che sarebbe stata messa in atto da due distinti gruppi criminali facenti capo a due diverse persone. Queste a scopo di lucro, si sarebbero occupati del trasloco di rifiuti straordinario nel palermitano, su richiesta di privati o imprese, in assenza delle necessarie autorizzazioni con conseguente abbandono dei rifiuti nella via del quartiere di Partanna.
Il meccanismo era sempre lo stesso. Il tutto aveva inizio dalla richiesta di recupero a domicilio dei rifiuti, per lo più ingombranti, presso le abitazioni da parte di privati ovvero presso le sedi di cantieri e imprese private da parte dei responsabili delle stesse, sempre dietro pagamento di una somma di denaro ai sedicenti traslocatori. I rifiuti così recuperati venivano poi trasportati presso l’officina creata ad hoc nei locali del magazzino “ex O.N.P.I.” di Palermo, dove, con l’ausilio di attrezzatura meccanica alimentata da energia elettrica sottratta in modo fraudolento e rudimentale all’azienda erogatrice, venivano separati, ridotti di volume e/o frammentati, per poi essere immessi negli adiacenti cassonetti di Via Pandora, al fine di consentirne il recupero da parte di compiacenti operatori della R.A.P. (sempre la stessa squadra composta da tre persone, che prelevavano indistintamente tutti i rifiuti solidi urbani abbandonati in prossimità dei cassonetti di Via Pandora, non curanti del fatto che si trattasse di rifiuti del tipo “ingombranti”, anche di natura pericolosa, ovvero di rifiuti speciali “pericolosi e non”, e li immettevano direttamente nell’autocompattatore. Il triturato veniva poi conferito presso la piattaforma impiantistica di “Bellolampo”, sito quest’ultimo tecnicamente inidoneo a ricevere sia rifiuti ingombranti sia di natura pericolosa, perlopiù costituiti da R.A.E.E. (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), che rifiuti speciali, pericolosi e non.
Agli indagati e ai dipendenti della R.A.P., gli inquirenti hanno contestato il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e solo ai primi i reati di furto aggravato in concorso eoccupazione abusiva di edifici pubblici. Invece, a tutti gli amministratoti legali e di fatto delle imprese che, nel periodo oggetto di investigazione (novembre 2018 – maggio 2019) avevano richiesto interventi di trasloco e/o sgombero, l’ufficio di Procura contestava il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata, stante il fatto che detti interventi venivano eseguiti dai sedicenti traslocatori in assenza di qualsivoglia autorizzazione, senza che ne restasse traccia sul Registro di carico e scarico dei rifiuti, come prescritto dalla Legge e, il più delle volte, senza che venisse redatto il F.I.R. (formulario identificativo del rifiuto) di accompagnamento.
Gli uomini dell'Arma sono riusciti a quantificare un traffico illecito di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, sia di tipo “ingombrante”, pericoloso e non, che di tipo speciale, pericoloso e non, che, sarebbero stati disseminati sul territorio tal quali oppure ridotti di volumetria e collocati nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, con una media di nr. 10 “movimentazioni giornaliere” con circa 70 quintali di rifiuti “a viaggio” e un ingiusto profitto pari a circa 150.000,00 euro.
Nel corso delle operazioni, i militari del NOE di Palermo hanno, inoltre, sottoposto a sequestro preventivo :
- i magazzini dello stabile “ex ONPI” adibito a officina per il trattamento dei rifiuti;
- quattro veicoli utilizzati per il trasporto dei rifiuti.
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.500.000,00 di Euro.
Agli indagati e ai dipendenti della R.A.P., gli inquirenti hanno contestato il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e solo ai primi i reati di furto aggravato in concorso eoccupazione abusiva di edifici pubblici. Invece, a tutti gli amministratoti legali e di fatto delle imprese che, nel periodo oggetto di investigazione (novembre 2018 – maggio 2019) avevano richiesto interventi di trasloco e/o sgombero, l’ufficio di Procura contestava il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata, stante il fatto che detti interventi venivano eseguiti dai sedicenti traslocatori in assenza di qualsivoglia autorizzazione, senza che ne restasse traccia sul Registro di carico e scarico dei rifiuti, come prescritto dalla Legge e, il più delle volte, senza che venisse redatto il F.I.R. (formulario identificativo del rifiuto) di accompagnamento.
Gli uomini dell'Arma sono riusciti a quantificare un traffico illecito di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, sia di tipo “ingombrante”, pericoloso e non, che di tipo speciale, pericoloso e non, che, sarebbero stati disseminati sul territorio tal quali oppure ridotti di volumetria e collocati nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, con una media di nr. 10 “movimentazioni giornaliere” con circa 70 quintali di rifiuti “a viaggio” e un ingiusto profitto pari a circa 150.000,00 euro.
Nel corso delle operazioni, i militari del NOE di Palermo hanno, inoltre, sottoposto a sequestro preventivo :
- i magazzini dello stabile “ex ONPI” adibito a officina per il trattamento dei rifiuti;
- quattro veicoli utilizzati per il trasporto dei rifiuti.
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.500.000,00 di Euro.
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