“OTTOMARZO”… un Varietà diverso al Teatro Arena Zappalà

di Franco Verruso
Dopo la sigla d’apertura appare la travolgente Mary Cipolla che al numeroso pubblico in sala, spiega che lo show non intende ricordare la Giornata Internazionale della Donna, conquistata dopo vari accadimenti, bensì dimostrare che oggi sono le donne le vere protagoniste in tutti i campi…anche nella televisione! E, a questo punto Mary evidenzia, con l’umorismo che la distingue, alcuni spot pubblicitari circa l’esagerato “prurito intimo” manifestato anche dalle 14enni o la pubblicità bugiarda della Casetta bianca, tutta pulita e ordinata. Il monologo viene interrotto dalle sempre brave Serio Sisters che eseguono Dadaumpa e La notte è piccola. Ancora la Cipolla, accompagnandosi alla chitarra esegue alcune gustose parodie di noti motivi, riadattati, che evidenziano l’inesorabile trascorrere del tempo: “Una ruga sul mio viso…”, “Perdere i capelli”, “Penso non sia cataratta”, “Una bella…dentatura”, “Com’è bello far l’amore con la testa in giù”.
Subito dopo ricompaiono le Serio Sisters che eseguono, arricchendoli con originali coreografie, gli intramontabili motivetti lanciati dal famoso Trio Lescano: “Pippo non lo sa”, “Maramao perché sei morto”, “Il pinguino innamorato”, “Camminando sotto la pioggia”, “Se potessi avere mille lire al mese”, “Tulipan”, “Ho un sassolino nella scarpa”, “La notte è piccola per noi”. Nel corso della serata, la bravissima attrice catanese Chiaraluce Fiorito, recita due suoi emozionanti monologhi. Nel primo interpreta Felicita Bartolotta la mamma di Peppino Impastato, lacerata dal dolore, che piange il figlio assassinato nel 1978 (camuffato, prima da attentato terroristico suicida e poi come incidente durante la preparazione di un attentato dinamitardo). Nel secondo, l’attrice catanese, interpreta Rita Atria, la giovane di Partanna, figlia di mafiosi che, alla morte del padre e del fratello, uccisi per guerra di mafia, inizia a collaborare col giudice Borsellino per sfidare la mafia del suo paese, ma la morte tragica del giudice, sconvolge la vita della giovane che si suicidò lanciandosi dalla sua casa romana.
Lo spettacolo riprende con una vena umoristica grazie alla nostra Mary Cipolla che improvvisa battute divertenti su fatti e personaggi, come la mitica signora Lo Piccolo che si presenta sempre con cappellino e veletta (che all’occasione può tornare utile come… mascherina o zanzariera!). Gustoso, inoltre, il personaggio della signora Toccafondo, la più sfigata del mondo; abita al civico 17 di Via Cipressi, sposata prima con un giovane abile… poi “perito”, poi con un vigile del fuoco “estinto”. Quindi, alcune frecciatine a certa pubblicità sulla cucina giapponese: perché chiamano “sushi” se è un piatto freddo?! Non occorre “susciari”! Ritornano le Serio Sisters che, con “Alghero” ricordano la compianta cantante palermitana Giuni Russo, quindi, con “La ballate delle donne” di Eduardo Sanguineti nella quale l’autore descrive il sudore di donna “acqua e concime per la terra sterile” e che “il motore del mondo indossa la gonna” e una lettera sulla crisi delle operatrici dello spettacolo che, ancora chiuse a casa per il Coronavirus, non sanno quando riprenderanno l’attività, letta da Chiaraluce Fiorito, si conclude il vario e originale spettacolo tra gli scroscianti applausi del pubblico.

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