Colpo ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro: 13 fermi e indagato sindaco di Calatafimi

Operazione delle Squadre mobili di Palermo e Trapani e del Servizio Centrale Operativo che hanno eseguiti 13 provvedimenti di fermo nei confronti di una serie di presunti mafiosi molti dei quali vicini al numero uno di Cosa Nostra, il boss Matteo Messina Denaro.Etra i nomi di spicco anche quello di Nicolò Pidone, di 53 anni e ritenuto dagli investigatori boss di Alcamo. Sarebbero venti gli indagati ,tra i quali anche il sindaco di Calatafimi-Segesta, Antonino Accardo,73 anni, insegnante in pensione e in passato anche consigliere comunale, sarebbe accusato di corruzione elettorale ed estorsione, e diversi imprenditori.Le accuse ipotizzate nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, incendio, furto, favoreggiamento personale e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso.

Mentre è stato arrestato anche un dirigente di un'azienda pubblica di Trapani, Salvstore Barone, che è anche presidente di una cantina sociale: ex presidente dell’Atm.Nel blitz è stato arrestato anche Stefano Leo, ritenuto vicinissimo a Vito Gondola, il boss di Mazara che negli anni scorsi gestiva il sistema di comunicazione del superlatitante

Nessun commento:

Posta un commento