Procede a ritmi serrati la messa in sicurezza del quartiere Santo Stefano a Caltagirone, località nota al mondo per la produzione artigianale della ceramica, per i suoi campanili e per la sua posizione ad anfiteatro che domina la piana di Catania. Grazie all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che ha al suo vertice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, è stata aggiudicata la progettazione esecutiva. Il responso di gara stilato dagli Uffici diretti da Maurizio Croce parla chiaro: a eseguire le indagini geognostiche e i rilievi tecnici sarà un pool di professionisti coordinati dalla Technital spa di Verona, che si è aggiudicato la gara in ragione di un ribasso del 52 per cento e per un importo di poco inferiore ai 150 mila euro. È la notizia che i residenti attendevano da decenni, nel corso dei quali la ricerca delle necessarie risorse finanziarie da una parte e la mancanza di un documento progettuale dall’altra hanno determinato questo ritardo. Carenze che l’attività di programmazione della Struttura commissariale ha consentito di superare. E ora può scattare il countdown: entro l’autunno verrà consegnato il progetto e subito dopo si procederà con i lavori veri e propri in un’area che si trova a pochi metri dalla chiesa Maria Santissima dei Miracoli e che ha una classificazione di rischio e di pericolosità molto elevata, R4 e P4. È il tristemente noto versante di sud-ovest, estremamente vulnerabile per le sue condizioni geomorfologiche che lo rendono instabile, con movimenti franosi che hanno interessato sia abitazioni private sia le strade limitrofe, con lesioni e danni considerevoli. Le misure tecniche consistono in un sistema di paratie di pali per il contenimento e il consolidamento del pendio in frana, ma anche una serie di micropali, da collocare al piede degli edifici pericolanti. Previste anche trincee drenanti per la regimentazione delle acque, opere di drenaggio superficiale e di sistemazione idraulica.
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