Tromba d'aria a Pantelleria, Calderone: "Luoghi abbandonati dalla politica"

Franco Calderone sulla tromba d’aria a Pantelleria: “Una vicenda che ha messo a nudo la solitudine di chi vive in questi luoghi praticamente abbandonati dalla politica siciliana”. “Una tromba d’aria ha sconvolto la vita di Pantelleria. Ci sono stati due morti e una decina di feriti. E tanti danni. La vicenda ha messo a nudo la mancanza di servizi sanitari adeguati in un’isola di quasi otto mila abitanti che, in estate, ospita migliaia di turisti. Ci sono stati problemi per trasferire i feriti sulla terraferma, perché il maltempo creava problemi ai mezzi aerei. Questo lo scenario. Qualche giorno dopo si è presentato a Pantelleria il presidente della Regione, Nello Musumeci. Nulla da dire sulla visita e sulla richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale. Molto da dire, invece, sulla Regione che Musumeci rappresenta, una Regione che, nel corso degli anni, ha peggiorato la vita degli abitanti di Pantelleria e, in generale, agli abitanti di tutte le isole che circondano la Sicilia”. Lo dice Franco Calderone, coordinatore di equità Territoriale in Sicilia. “I servizi sanitari, nelle isole della Sicilia e prosegue Calderone - che la politica siciliana chiama ‘Isole Minori’, quasi a certificare per gli abitanti di questi luoghi una condizione di inferiorità rispetto agli altri siciliani, sono ridotti al lumicino. I servizi di trasporto via mare sono inadeguati, se è vero che i mezzi navali utilizzati sono in buona parte vetusti e le avarie sono sempre dietro l’angolo. E dire che Stato e Regione siciliana, ogni anno, per i collegamenti marittimi tra la Sicilia e i propri arcipelaghi spende 100 milioni di euro circa! Una somma enorme, gestita dalla politica, per avere in cambio un servizio che definire inadeguato è poco. Le stazioni marittime nelle isole sono in alcuni casi inesistenti, in altri casi in condizioni precarie. Sistemare tali stazioni marittime? Se ne parla ad ogni campagna elettorale. Passate le elezioni si ritorna all’abbandono. La realtà è che gli amministratori delle isole siciliane sono quasi sempre soli ad affrontare i tanti problemi di luoghi che la politica siciliana rende sempre più svantaggiati economicamente e socialmente. Per queste comunità serve una svolta politica: serve una politica siciliana che si intesti veramente il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di queste isole. I partiti politici nazionali non sono in grado di dare risposte a questi territori. Serve una forza politica siciliana. Ma serve soprattutto una sorta di Federazione tra tutte le isole che circondano la Sicilia per costringere la politica a fare qualcosa di concreto, soprattutto in materia di sanità, di trasporti via mare e di investimenti, nel rispetto delle peculiarità di ogni isola”.

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