“Avanti insieme per Palermo”: Valentina Chinnici e Massimo Giaconia, la politica è politica non se torna, ma se sta sempre nei quartieri e tra la gente

“Avanti insieme per Palermo”: Valentina Chinnici e Massimo Giaconia, la politica è politica non se torna, ma se sta sempre nei quartieri e tra la gente. Con Li Muli la conferma di un civismo che opera nei territori. Parlare di politica, di comitati educativi, di scuola, ma soprattutto di civismo, quello che secondo De Mauro è la “coscienza che il cittadino ha dei propri doveri e quindi anche delle proprie responsabilità nei confronti dello stato e della comunità”, sembra scontato ma non lo è, soprattutto se lo si fa nella settimana del Natale, solitamente dedicata ad altro genere di impegni. Dà, quindi, il segno di una voglia di fare comunità, di partecipare concretamente, la presenza di oltre 300 persone all’incontro promosso dal gruppo “Avanti Insieme” per offrire alla coalizione di centrosinistra la candidatura di Roberto Li Muli alla presidenza della VI Circoscrizione. Presenti non solo cittadini comuni ma anche rappresentanti delle associazioni del territorio, cosi come esponenti politici, che hanno voluto condividere questo importante momento di confronto.
«Ho cominciato a fare politica a 42 anni da insegnante e madre di due bambine, perché non mi sentivo più rappresentata da nessuno e volevo cambiare le cose vivendole concretamente – esordisce la consigliera comunale Valentina Chinnici -. Non è, quindi, un caso che il nostro gruppo in Consiglio si chiami “Avanti Insieme” per il senso di proiezione in avanti e di comunità che sentiamo e che vogliamo imprimere alla politica. Oggi vogliamo portare la concretezza di un’azione politica che parte dalla base, dal civismo delle persone che portano avanti le istanze di tutti noi. Purtroppo “civismo” è una parola abusata. I partiti, per esempio, dicono che vogliono aprirsi al civismo. Ma siamo sicuri che sappiano quello di cui parliamo? Per noi il civismo è semplicemente la saldatura tra il fuori e il dentro del Palazzo. Spesso si dice che la crisi dei partiti è dovuta proprio al fatto che sono lontani dai territori e dalle periferie. Per noi la politica è politica non se torna, ma se ci sta, se è presente nel territorio». Ricco il parterre di relatori che si sono succeduti sul palco per raccontare ognuno un pezzo di percorso capace di comporre un mosaico di azioni che guardano alla comunità. Come Michele Maraventano, attuale presidente della VI Circoscrizione, pronto a passare il testimone lasciando un’eredità di grande passione nei confronti della sua Circoscrizione. «Proprio Michele - aggiunge il consigliere comunale Massimo Giaconia – ha investito sui giovani creando squadra e puntando alla costruzione di una nuova classe dirigente in politica. Quando abbiamo creato il Comitato Educativo abbiamo messo dentro risorse, competenze, colmando un vuoto istituzionale, il mancato decentramento delle circoscrizioni e lavorando in stretta sinergia con le scuole. Ed è quello che vogliamo continuare a fare avvicinando la città vera, i cittadini semplici alla Politica, prima di avvicinarli ai partiti. È necessario farlo soprattutto in questo momento storico di una crisi del sistema che riguarda i comuni meridionali, specialmente quelli siciliani. Il modello della VI Circoscrizione è quello giusto perchè è quello che condivide il più possibile i processi di cambiamento con i cittadini. La candidatura di Roberto Li Muli alla VI Circoscrizione rappresenta la continuità con quanto fatto da Michele Maraventano. La stessa cosa vogliamo fare in consiglio comunale, mettendo insieme quanti sono desiderosi di contribuire attivamente alla politica». «Abbiamo il dovere di intraprendere questa strada. Abbiamo creato tre liste che hanno un significato particolare, ognuno con una storia diversa - sottolinea Roberto Li Muli -. Qualcuno mi ha chiesto qual è il mio programma futuro, ma rispondo che il programma è continuare l’impegno nei nostri quartieri, tanto diversi e ancora troppo pieni di disuguaglianze, far risorgere giornalmente il territorio. In questa terra è più facile fare opposizione che maggioranza, addossare le responsabilità agli altri invece di sbracciarsi. Noi da sempre facciamo altro. Cerchiamo di dare risposte all’ordinario che in questa città è diventato lo straordinario. Come diceva Paolo Borsellino “il cambiamento si fa nella cabina elettorale con la matita”. Tutti noi abbiamo il dovere di fare politica e noi lo facciamo con la presenza quotidiana nel territorio». Una voglia pressante di avere risposta dalla politica, ma da quella che sa ascoltare e capire, facendo proprie le istanze più comuni. «Vogliamo lavorare insieme con i partiti per vincere la politica, non le elezioni. Politica e civismo hanno la stessa radice – conclude la Chinnici – sempre Città è. Vogliamo una politica di qualità, di cui Palermo ha bisogno. Qui oggi ci sono cittadini comuni, ma anche rappresentanti e attivisti di associazioni come Democratica, Retake, Amnesty International, il Circolo Mesogeo di Legambiente, solo per citarne alcuni, ma anche Mariangela Di Gangi oppure Nino Rocca, una persona che sta nei quartieri con gli ultimi degli ultimi di questa città. È bello respirare questa energia che chiede cambiamento. Per me la politica è questa: prendersi ognuno un pezzo di responsabilità».

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