Asud'Europa, la rivista del Centro Pio la Torre analizza quanto messo in luce dalla Corte dei Conti. Covid, la Sicilia non spende gli aiuti per i disabili

Lo Stato invia gli aiuti Covid ma la Sicilia non spende: servizi negati ai disabili. L'impietosa analisi della Corte dei conti sul corretto adempimento delle misure di emergenza per far fronte al forte incremento della domanda di protezione sociale diffusa e di tutela delle persone fragili assunte nel corso della pandemia è stata diffusa oggi da Asud'Europa, la rivista del Centro Pio la Torre. In particolare, i magistrati contabili hanno verificato l'utilizzo del Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità istituito dal decreto Rilancio. Secondo i dati pubblicati, dei circa 40 milioni di euro trasferiti alle regioni, soltanto poco più di 17 sono stati erogati alle strutture. Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia non hanno dimostrato l'erogazione ai centri semiresidenziali delle risorse acquisite, le altre hanno utilizzato i fondi assegnati in una percentuale variabile da un minimo dell'1% fino al 100% delle più virtuose.“Alla Sicilia è toccato l'8,6% del fondo pari a 3.440.000 euro; tuttavia, come si evince dalla tabelle pubblicate alle pagine 25 e 27 della relazione – spiega il vicepresidente del Centro Pio la Torre, Franco Garufi -, alla data dell'analisi della Corte nessuna risorsa risultava ancora erogata alle strutture”. Gli uffici dell'amministrazione regionale, pur avendo acquisito nel bilancio la liquidità corrispondente alle risorse trasferite dal governo nazionale, si sono limitati a comunicare di aver avviato le procedure per l’attribuzione delle indennità agli enti gestori. “Poiché si tratta di interventi rilevanti, di per sé capaci di modificare in positivo la condizione esistenziale dei soggetti più fragili, appare necessario ed urgente che le competenti amministrazioni regionali chiariscano se, quando e in che misura le risorse ricevute sono state trasferite alle strutture destinatarie. Oppure, qualora ciò non si sia ancora verificato, quando intendono farlo”, conclude Garufi.

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