Convitto Nazionale Falcone il 12 aprile "metterà in piazza" i suoi progetti di cittadinanza attiva e di cultura della legalità. Il Rettore Giannino:"Fondamentale l'integrazione scuola e territorio"

di Ambra Drago
Integrazione scuola e territorio mettendo sempre al centro l'apprendimento e le capacità degli alunni. Tutto questo è stato promosso dal Convitto Nazionale di Stato "Giovanni Falcone" che si trova nel cuore del centro storico di Palermo. Alla guida dell'istituto di piazza Sett'Angeli da due anni il Rettore Concetta Giannino". La scuola ospita più di 800 allievi dalla primaria sino al liceo Classico senza dimenticare i tanti laboratori pomeridiani. "Tante attività a causa della pandemia per un periodo sono state sacrificate in favore di altre, di fatto non ci siamo mai fermati ci racconta il Rettore Giannino. Devo ringraziare gli insegnanti e i ragazzi che hanno sempre collaborato e abbiamo creato attività alternative ( grazie anche agli spazi ampi) che ci hanno permesso di andare avanti. Io insisto molto nelle attività pomeridiane e ricreative".E proprio dal lavoro degli allievi e grazie alla progettualità didattica nata all'interno dei dipartimenti del curricolo verticale dell'istituto ha preso forma e vita un progetto che ufficialmente sarà presentato il 12 aprile. "La scoperta e non un indottrinamento solo di teoria, sottolinea il rettore, abbiamo fatto scoprire agli allievi quale era la storia e cosa vi insisteva nella piazza proprio dove si trova il nostro Istituto. Attraverso un progetto di didattica, dalle medie sino al liceo anizicchè rimanere all'interno dell'Istituto abbiamo preferito portare le loro idee e i loro progetti all'esterno. Per valorizzare il lavoro dei ragazzi e il territorio. Ritengo che per lavorare nelle scuole ci voglia tanta competenza e sensibilità, insegnare è un dono. Ci sono alcuni elementi che hai nell'animo e altri che si acquisiscono nel tempo, posso garantire per quella che è la mia esperienza che non ho mai smesso di studiare anche da dirigente". E data la posizione nel cuore del Cassaro e di uno dei centri storici più grandi d'Italia ormai da anni simbolo di integrazione abbiamo chiesto al rettore Giannino se anche al Convitto si respira questa multiculturalità. "Abbiamo anche alunni stranieri. Voglio sottolineare come sin da subito abbiamo scritto alla Prefettura e alla USR per accogliere i ragazzi ucraini. Creeremo tutte le condizioni affinchè ciò possa essere fatto ovviamente seguendo procedura precise. Ci occuperemo di trovare uno psicologo, un mediatore e creeremo le condizioni per mettere a proprio agio chi viene seguendolo anche in un suo percorso, quando sarà, di rientro". E anche tutto questo è partecipazione, è cittadinanza attiva, proprio quella che sviluppano ogni giorno gli allievi dell'Istituto. Anche quest'anno nel trentennale delle Stragi di Capaci e di via D'Amelio, il Convitto ha messo in piedi diversi progetti basati proprio sulla cultura della legalità che deve a sua volta avere come presupposto la conoscenza e la valorizzazione del territorio e delle ricchezze artistiche e culturali.

In particolare, gli alunni sono partiti da due articoli della Costituzione, il 9 e l'11 mettendo in atto una partecipazione urbana partecipata e tutto questo sarà mostrato domani. Dal punto di vista didattico si configura quindi un'esperienza di service learning che potrà anche un domani offrire spunti a dei pianificatori della città come ha spiegato la professoressa Tiziana Schiavo, vice rettore e responsabile del curriculo verticale dell'Istituto.
Una voglia di partecipare e di ripartenza, una voglia di riscatto che parte dagli allievi con le loro famiglie sino alla scuola. Abbiamo trovato, ha raccontato la professoressa Schiavo, un feel rouge tra tutti i lavori dei ragazzi che hanno ridisegnato ad esempio come vorrebbero piazza Sett'Angeli.
Un pavimento trasparente dove possono camminare e ammirare gli scavi. Il tutto progettato graficamente in 3D grazie anche all'aiuto del MED (Associazione italiana Media Education). Ma al progetto hanno partecipato tantissimi partner e associazioni. La manifestazione è stata patrocinato dal Comune di Palermo. Il programma dell'evento ( che poi ha vsto anche la realizzazione di un flashmob finale) è stato presentato alla stampa nel corso di una conferenza moderata dal giornalista Filippo Virzì ha visto la partecipazione in rappresentanza del Comune, dell'assessore alla Mobilità, Giusto Catania che ha ribadito l'importanza di questo progetto e del ruolo della scuola che costruisce una dinamica costante con il territorio. Inoltre ha auspicato come debba esistere un'azione pedagogica tra scuola, Istituzione, Enti, musei ecc.. è importante fare rete. E proprio in chiave futura molte scuole del centro storico faranno rete. Presenti alla conferenza anche Massimo Castiglia, presidente della I circoscrizione, Giovanna Analdi, Presidente dell'associazione Cassaro Alto e tanti insegnanti. Durante la giornata del 12 aprile ci sarà l'apertura di stand espositivi come (l'installazione Ecomuseo o la geografia del territorio: fiumi Kemonia e Papireto) ma anche laboratori ( Plastic free e Educazione alimentare) per citarne alcuni. Non mancherà l'attenzione al sociale insieme all' Ail, al Con-vi-vi l'autismo e Strapapà per Telethon. E ancora visite guidate ( Gli scavi archeologici della villa romana di Piazza Sett'Angeli, i tesori della Cattedrale. E poi i Percorsi di educazione civica e gli angoli musicali con i giovani musicisti del Convitto con "I canti della pace". L'obiettivo, è stato sottolineato da tutti i relatori, è stato quello di promuovere la cittadinanza attiva poiché un cittadino consapevole ha gli strumenti per partecipare a una sana e corretta vita civica e sociale nel valorizzare il proprio territorio sentito come un patrimonio da tutelare.

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