di Giancarlo Drago
Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile ritiro di Francesco Cascio dalla corsa a sindaco di Palermo in rappresentanza di una parte del centrodestra. Infatti con l’ex parlamentare nazionale e ex presidente dell’ Ars ci sono al momento solo Forza Italia, Lega, i centristi di Romano e gli Autonomisti di Lombardo.
Cascio ha dichiarato pubblicamente di volere continuare comunque il suo impegno a meno che Berlusconi non gli chieda espressamente di ritirarsi allo scopo di giungere a quell’ unità vincente del centrodestra, che fino ad oggi appare quasi impossibile. Certamente l’ostinazione di Totò Lentini a correre da solo e la scelta dell’ assessore regionale Toto Cordaro, in rotta con Saverio Romano, di appoggiare l’ amico professor Lagalla, sono segnali non positivi che andavano colti ed evitati.
Ma adesso, a rendere ancor più ardua l’impresa di Cascio contro il monoblocco di Miceli e della sinistra tutta, abbracciata ai Cinquestelle, c’é l’ufficializzazione della posizione che prenderà Cuffaro e la Democrazia Cristiana Nuova a sostegno dell’ex Rettore dell’ Università ed ex assessore regionale.
Non parliamo naturalmente solo dei voti che l’ex Presidente della Regione potrebbe ancora raccogliere in città malgrado gli anni di detenzione, delegittimazione e privazione dei diritti politici. E pensiamo che comunque potrebbero essere non pochi.
C’é invece da leggere le parole che accompagnano la scelta di Cuffaro in favore dell’ex Rettore e il loro significato politico.
L’orgoglio di una storia democristiana che si evolve senza pentimenti per cui Cuffaro dice: “Palermo oggi presenta il volto che gli amministratori recenti hanno voluto plasmare, ma una città vale non solo per ciò che i cittadini fanno o subiscono, vale anche e soprattutto per i principi che li guidano e che intendono mantenere e realizzare. L’ Amministrazione che verrà, dovrà impostare la sua politica comunale sulla realizzazione delle scelte. Non vi sono problemi irrisolti o irrisolvibili, ma quelli che l'amministrazione comunale non ha mai affrontati e discussi.
E' importante quindi sapere "dove andare" e "con chi andare”.
Insomma Cuffaro sembra richiamare alla necessità di superare questa contrapposizione sulle poltrone, presenti e anche future, per coinvolgere tutto il centrodestra su un progetto per la città incentrato su un sentire comune.
A questo richiamo tutto il centrodestra dovrebbe riservare molta attenzione e non sfuggirà agli elettori.
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