Campagna di sensibilizzazione sul fenomeno dei minori scomparsi e del disagio giovanile. Il camper della Polizia con gli studenti in piazza Magione

di Ambra Drago
Si scappa perché si possono subire maltrattamenti  all'interno delle mura domestiche o all'interno ad esempio  di un gruppo o in una relazione sentimentale.Si  scappa da qualcuno che aggancia un'altra persona in chat o sui social e ci si sente in pericolo, ma si può scappare anche per la vergogna di chiedere aiuto. Sono queste alcune delle situazioni in cui possono imbattersi i minori e comunque i giovani. Il filo rosso che le accomuna è il sentimento di paura, angoscia e il timore di non essere creduti o non saper gestire i vari eventi. A tutte queste situazioni la Polizia, a pochi giorni dal 25 maggio, la "Giornata Internazionale dei Minori Scomparsi", ha voluto porre l'attenzione fornendo degli strumenti conoscitivi e formativi ai ragazzi, proprio raggiungendo le piazze della città e portando avanti quella che una delle mission dell'amministrazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ovvero la "Polizia di prossimità". Così il camper della Polizia, usato anche per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, chiamata "Questo non è amore" ha raggiunto piazza Magione per incontrare le classi dello "Istituto Comprensivo Rita Borsellino". Si è parlato del disagio giovanile, delle diverse forme di violenza, e del tema dei minori scomparsi. "Con i ragazzi abbiamo affrontato un discorso molto ampio- sottolinea Giovanna Giaquinto, vice questore aggiunto della Polizia di Stato- si parte dalle problematiche dal bullismo alle violenze domestiche sino al cyberbullismo e come tutti questi fenomeni possono creare angosce soprattutto nei più piccoli e indurli anche ad un allontanamento volontario sino ai casi di scomparsa. Abbiamo spiegato come la Polizia interviene e come può un giovanissimo attivarsi per avviare anche la ricerca di un compagno o di un familiare di cui non si hanno notizie". Consigli concreti per non lasciare i bambini e i giovani indifesi davanti a certi accadimenti. In questa occasione è stata ribadita l'importanza dell'app "YouPol" della Polizia di Stato, scaricabile nei dispositivi sia IOS che Android. "Con questa applicazione i ragazzi possono segnalare specifiche problematiche, racconta la dott.ssa Giaquinto, sia perchè li vedono protagonisti dal punto di vista negativo ma anche possono essere partecipi come cittadini attivi. La loro segnalazione è immediata e può avvenire in forma anonima. Possono essere segnalati ad esempio per casi di spaccio oppure episodi di cyberbullismo o di violenza domestica". Lo smartphone, ormai posseduto sin dalla giovane età, se correttamente usato può essere molto di aiuto hanno sottolineato i poliziotti anche per chiamare il Numero Unico e segnalare un'emergenza e la richiesta di un intervento immediato. In alcuni casi, come hanno sottolineato i poliziotti, diventa più facile localizzare la persona e metterla in salvo proprio grazie allo smartphone. E sono state tante le domande da parte dei piccoli studenti e i poliziotti hanno fornito tutte le informazioni utili in modo semplice e diretto. "Intanto il nostro approccio viene calibrato in base all'utenza e alle fasce di età - sottolinea, Giovanna Giaquinto, vice questore aggiunto della Polizia di Stato e quindi usiamo una comunicazione semplice, diretta e cordiale anche per stimolare l' empatia. Noi ricordiamo a tutti i bambini e a tutte le persone che ormai esiste il Numero Unico Europeo 112 a cui rispondiamo tutti i giorni festivi compresi. Siamo vicini alle comunità in qualsiasi momento". Ai piccoli studenti, che hanno avuto modo di ammirare un'esibizione del cane Dylan dell'unità cinofila, un bellissimo e simpatico Labrador è stato consegnato anche del materiale dove sono indicati i numeri d'emergenza e tutte le informazioni utili a contattare la Polizia di Stato.

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