Palermo, nella ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi un percorso fotografico che illustra gli orrori della guerra

Palermo, nella ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi un percorso fotografico che illustra gli orrori della guerra tra passato e presente e il dramma del sisma nella Valle del Belice. Uno straordinario percorso fotografico che racconta eventi drammatici e sanguinosi. Alla forza delle immagini, sono affidate riflessioni, stimolate da rivisitazioni ottiche ed emozionali, che racchiudono un monito preciso: scongiurare che, nel futuro, l'orrore possa ripetersi. É questo il senso della mostra, dal titolo "Il giorno della memoria...per non dimenticare" in programma a partire dalle 18:00 del 9 giugno fino al 12 dello stesso mese a Palermo, a cura di "Sicily Evolution Events", il progetto a cura di Filippo Lo Iacono e Stefania Chiavetta finalizzato a promuovere la cultura attraverso le molteplici declinazioni delle arti visive e figurative, della letteratura e dello spettacolo. L'esposizione, allestita negli spazi della ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi, in via Torremuzza 188 alla Kalsa, è legata a precisi fatti storici, del presente e del passato.
Il primo, è rappresentato dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia: un dramma che fa riemergere le tragiche memorie della seconda guerra mondiale, che vide la Germania nazista invadere l'Europa e sterminare il popolo ebreo. Nasce proprio da queste immani tragedie il progetto ideato dal fotografo Salvo Quagliana, in collaborazione con i colleghi Elena Di Blasi e Francesco Terranova. Ad affiancarlo, un ulteriore progetto ispirato al terremoto nella Valle del Belice, verificatosi tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, nei territori di Gibellina, Salaparuta e Poggioreale. Sotto le macerie si contarono circa trecento vittime; le ultime baracche furono smontate solamente nel 2006. Per realizzare una ricostruzione efficace dei fatti accaduti, i tre professionisti si sono avvalsi di uno staff formato da attori, modelli e da un gruppo di persone che hanno dato piena disponibilità a figurare come comparse. I due progetti si basano, dunque, su una rivisitazione fotografica che, nel caso del primo, cristallizza alcuni momenti focali della deportazione degli ebrei e del loro percorso nei campi di concentramento, fino al passaggio nei forni crematori e nelle camere a gas. Il secondo, invece, illustra gli attimi immediatamente successivi al sisma, tra la ricerca dei sopravvissuti, la disperazione dei familiari, la fuga, il pianto e la fierezza di chi non si arrende alla distruzione. Le immagini che raccontano il dramma del Belice sono state realizzate nel borgo "fantasma" di Poggioreale. Ad accomunare i due progetti, è la volontà di tenere viva la memoria per non disperdere il prezioso sacrificio e le sofferenze di tutti coloro che sono morti e che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di perdite, umane e materiali. L'iniziativa conferma la vocazione di "Sicily Evolution Events" a veicolare temi sociali e di interesse collettivo attraverso l'arte e la cultura. "Il nostro obiettivo - spiegano Filippo Lo Iacono e Stefania Chiavetta - è di riproporre a Carini la mostra, che si articola in circa settanta immagini". Al Castello "La Grua - Talamanca" della cittadina in provincia di Palermo, infatti, è in corso la manifestazione "Estate in Arte Carini 2022", a cura di "Sicily Evolution Events".

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