Pace, il 21 la manifestazione a Palermo ore 18 in piazza Politeama. Il comitato Europe For Peace invita la gente a mobilitarsi

Manifestazione Palermo – venerdì 21 ottobre 2022 ore 18.00 – Piazza Politeama (davanti al teatro). Palermo 14 ottobre 2022 – A Palermo la manifestazione per la Pace promossa dal comitato Europe For Peace si terrà venerdì 21 dalle ore 18 in poi a piazza Politeama, davanti al teatro. Palermo scende in piazza, in uno dei loghi simbolici al centro della città, per manifestare solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre e chiedere che il conflitto in atto in Ucraina si fermi. L’evento rientra nella mobilitazione diffusa che centinaia di associazioni stanno promuovendo in Italia, in vista della grande manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma, per riportare la pace al centro dell’attenzione della politica e chiedere che si faccia pressione sui governi e soprattutto sull’Onu perché sia finalmente promossa una Conferenza di pace sull’Ucraina. Il 21 sono previsti interventi dei rappresentanti delle varie associazioni che hanno promosso e aderito all’iniziativa. Ieri, presso la Camera del Lavoro, le associazioni democratiche e pacifiste si sono date appuntamento su invito del comitato promotore, per stabilire la data, il luogo e il programma della mobilitazione.
Il comitato auspica che alla manifestazione indetta dalla società civile e aperta a tutti possano aderire tante altre sigle e associazioni che condividono la piattaforma, per rafforzare con una presenza massiccia dalla piazza di Palermo la richiesta del ‘cessate il fuoco’ e rappresentare l’esigenza che si lavori a una prospettiva di pace, per mettere fine alla guerra. Oltre alla vicinanza al popolo ucraino, solidarietà viene espressa anche agli obiettori di coscienza, agli attivisti pacifisti sia russi che ucraini. La coalizione di Europe for Peace, formata dalle principali reti per la pace in Italia, ha deciso di rilanciare la mobilitazione diffusa in tutte le piazze italiane perché “preoccupata per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato alla soglia critica della guerra atomica”. Sono almeno 100 le grandi città che si stanno muovendo, con presidi, fiaccolate, manifestazioni e cortei nei tre giorni che vanno dal 21 al 23, replicando la giornata di mobilitazione della Pace del 23 luglio in corso. A promuovere l’iniziativa del 21 settembre è il comitato promotore di Europe For Peace composto da: Cgil Palermo, Consulta per la Pace, la nonviolenza, i diritti umani e il disarmo Palermo, Acli, Erripa ‘Achille Grandi’ Palermo, Punto Pace Pax Christi Palermo, Mir Palermo. E queste l'elenco delle adesioni, che continuano ad arrivare: Fuori la guerra dalla storia, Udi Palermo, Arci Palermo, Legambiente Palermo, Centro Pio La Torre Palermo, Rete degli Studenti Medi Palermo, Udu Palermo - Unione degli Universitari, Associazione 99%, Uil Sicilia, Coordinamento donne Cgil Palermo, circolo “Palermo Futura” di Legambiente.
L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo
La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.
Questa guerra va fermata subito
Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.
Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.
Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.
Occorre garantire la sicurezza condivisa.
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.

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