COTEC Europe a Palerno. Presidente Mattarella:” Cambianento climatico sotto occhi di tutti. dobbiamo collaborare pr promuovere transizione ecologica”

di Ambra Drago

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al Cotec Europe che si è tenuto al Teatro Massimo. È arrivato insieme al Re di Spagna e al Presidente del Portogallo poco dopo le 11 prendendo posto prima sul palco reale salutato dall’ Inno dei piccoli della Kid’s Orchestra del teatro Massimo. Dopo un momento musicale i tre Capi di Stato si sono spostati sul palco per prendere la parola. “Sostenibilità, finanza e innovazione ha esordito il Capo di Stato Italiano, sono le tre parole chiave di questo appuntamento; questioni che trovano largo spazio nell’agenda internazionale e interpellano i Governi.
Il tema di questa edizione ci invita a riflettere sul potere trasformativo dell’innovazione in tutti i settori, anche in quello della finanza, e sul ruolo di quest’ultima nel mobilitare risorse per obiettivi di inclusione e crescita.

Basti pensare alle trasformazioni gemelle, digitale e verde, citate poco fa dal Presidente Nicolais e al significato che esse assumono per una gestione responsabile dell’avvenire del pianeta e un modello di sviluppo equo.

Una governance adeguata è, naturalmente, strumento chiave per vincere le sfide globali con cui ci confrontiamo, per mete collettive di progresso.

Si tratti dell’ambiente, della salute, dell’istruzione, della lotta alla povertà, della tutela dei diritti fondamentali, il combinato di tali sfide appare immane e certamente tale da necessitare non solo la mobilitazione di risorse di matrice pubblica ma anche il coinvolgimento della società civile e degli attori che in essa agiscono”. Il Presidente ha sottolineato come siano ormai sotto gli occhi di tutti le conseguenze dei cambiamenti climatici nella vita di tutti i giorni.



E si nota maggiormente nelle aree più fragili del mondo.

Vale per le isole a rischio di sommersione nel Pacifico così come per la desertificazione in atto in tante aree.

“La pressante esigenza di fornire risposte attendibili continua il Presidente Mattarella l,e durature si aggiunge alla necessità di porre riparo a disuguaglianze che accrescono, in molteplici aree del globo, le situazioni di disperazione e di abbandono.

Se la crescita dell’economia globale negli ultimi decenni ha riversato qualche stilla di risorse verso le aree meno fortunate, pandemia e rinnovate tensioni internazionali, a partire dalla guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’indipendenza dell’Ucraina, hanno provocato un rallentamento delle economie, con una contrazione delle capacità di spesa in tutti i Paesi e soprattutto in quelli a più basso reddito.

Le tensioni geopolitiche rischiano altresì di alimentare progressive fratture nei rapporti internazionali, tali da compromettere il contesto degli accordi raggiunti in sede globale nello stesso sistema delle Nazioni Unite. Con il rischio di riproporre la narrativa di un mondo diviso tra un club di Paesi agiati e arroccati nel loro egoismo, di Paesi protagonisti, come i Brics, di un impetuoso, talvolta contraddittorio, ciclo di sviluppo e, infine, di Paesi del sud abbandonati a un destino di povertà.

È evidente la presenza di tensioni in questa direzione, con l’affievolimento delle iniziative che tengano conto della indivisibilità del destino dell’umanità.

La riflessione proposta per iniziativa dei tre Paesi qui rappresentati manifesta l’intenzione di non arrendersi a una deriva di questo tipo e, al contempo, la consapevolezza del ruolo che possono assumere, per combatterla, le istituzioni finanziarie internazionali e i soggetti della finanza.

Non possiamo farci guidare soltanto dalle emergenze”. Poi il Presidente richiama a un impegno comune per realizzare gli obiettivi della Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“ Una transizione verso un nuovo assetto, verso una crescita sostenibile, a confronto con la trasformazione climatica e con la sostenibilità sociale.

Una transizione che riguarda anche i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo.

Appare del tutto incongruo, infatti, che questi Paesi accettino di pagare il prezzo ambientale e sociale che ha pesato sui Paesi di più remota industrializzazione nel loro percorso di crescita, invece di inserirsi nel gruppo di testa che guida il cambiamento, evitando quei costi ambientali e sociali. Occorre proseguire una riflessione condivisa sulle innovazioni che effettivamente possano sostenere un’agenda di accelerazione verso gli obiettivi delineati in sede Onu.

Sull’insieme di queste tematiche, Spagna, Portogallo, Italia, con l’Unione Europea, possono assolvere a un ruolo importante. Investire in formazione, in ricerca, significa, dunque, creare le premesse per la crescita materiale e umana.

La Repubblica Italiana è chiamata a fare la sua parte, in occasione degli appuntamenti multilaterali dei prossimi mesi, a partire dal secondo vertice ONU sui Sistemi Alimentari di luglio, in seno al G20 e alla COP28 sul clima.

Nel 2024, con la presidenza del G7, l’Italia avrà inoltre la possibilità di orientare l’agenda dei lavori verso un coordinamento con i Paesi partner con uno sguardo di lungo periodo.

Sicurezza alimentare, clima, energia e investimenti in infrastrutture sostenibili saranno aree di interesse, con particolare riferimento al continente africano.

È in gioco la prosperità dell’intero pianeta. L’intera comunità internazionale e noi tutti abbiamo la responsabilità di collaborare attivamente per promuovere la transizione, già iniziata, con l’obiettivo di ridurre i pericoli di instabilità macroeconomica e di allontanamento fra diverse aree del mondo, per sostenere, invece, il ristabilimento di regole condivise e sostenibili”.

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