Mafia e scommesse online, sequestro da 43 milioni a due imprenditori

Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione ha
emesso due decreti di sequestro ai sensi della normativa antimafia nei confronti di imprenditori 
il palermitano Salvatore Rubino, 62 anni e Christian Tortora di 47 anni di Battipaglia (Sa)  ritenuti referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Porta Nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.
La ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica – D.D.A., si basa sugli esiti delle indagini svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo – G.I.C.O. nell’ambito dell’operazione denominata “ALL IN”, che avrebbe fornito una dimostrazione della sistematica ricerca del potere economico da parte di “Cosa nostra” infiltra-tasi nel lucroso settore della gestione dei giochi e delle scommesse sportive.In particolare, le investigazioni avrebbero delineato l’esistenza di un gruppo di imprese gravitanti intorno alle
figure centrali di un soggetto di risalente e indiscusso lignaggio mafioso e di imprenditori collusi che mettevano
a disposizione dei principali manda-menti mafiosi palermitani, in un rapporto di reciproco vantaggio, le proprie
abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero
economico” costituito da società formalmente intestate a “prestanome”, che nel tempo erano giunte a gestire
volumi di gioco per circa 100 milioni di euro.

Le risultanze dell’articolata attività investigativa avevano consentito di eseguire, nei mesi di giugno e novembre
del 2020, misure cautelari personali nei confronti di 25 soggetti, indagati a vario titolo per partecipazione e
concorso esterno in associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori (con l’aggravante di aver
favorito Cosa nostra), associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e all’esercizio abusivo
dell’attività di giochi e scommesse.

Per tali vicende i principali indagati, tra i quali i destinatari degli odierni provvedimenti di sequestro, sono stati
già condannati con sentenza del Tribunale di Palermo del 7 febbraio 2022, confermata dalla Corte d’Appello in data 20 luglio 2023.Sulla base delle ulteriori approfondite investigazioni economico patrimoniali svolte dal-le Fiamme Gialle palermitane, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare i proposti quali soggetti socialmente pericolosi, poiché con le proprie condotte illecite avrebbero fornito un contributo di estrema rilevanza per il
rafforzamento di Cosa nostra consentendole di realizzare un controllo diffuso e capillare del mercato dei giochi e
delle scommesse sportive.

In considerazione della sistematica e costante situazione di sperequazione fra fonti lecite di reddito e
beni nelle rispettive disponibilità è stato disposto
il sequestro dei seguenti beni:

- 3 immobili, tra i quali una villa di particolare pregio ubicata nell’isola di Favignana;

- quote di capitale e compendi aziendali di 11 società, con sede nelle province di Mi-lano, Roma, Salerno e
Palermo;

- 45 rapporti finanziari, costituiti da conti correnti, conti deposito, depositi titoli, polizze assicurative e buoni
postali, per un valore complessivo di circa 43 milioni di euro.

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