L’esempio più lampante è forse quello delle cosiddette immagini miracolose, che “agiscono” sul fruitore: perché il miracolo avvenga, è necessario mettere in atto una ritualità (il bacio, il contatto, la prossimità, per esempio).Alla due giorni del Museo delle Marionette, fra gli altri, prenderanno parte studiosi del calibro di Elina Gerstman (Case Western Reserve University, USA), Michele Bacci (Fribourg University), Beat Brenk (Basel University), Michele Cometa (Università degli Studi di Palermo), Carla Bino (Università Cattolica, Milano), Rosa Maria Rodriguez Porto (Universidad de Santiago de Compostela) ed Eduardo Carrero (Universitat Autònoma de Barcelona).
Saranno molteplici gli aspetti attraverso cui l’immagine medievale verrà analizzata nel suo ruolo sociale e antropologico, attraverso le culture visuali che dal Mediterraneo hanno irradiato le tre principali religioni (ebraica, musulmana e cristiana). Un viaggio che non si fermerà soltanto l’iconografia, ma che coinvolgerà anche i testi che “funzionano” da immagini.
Si parlerà anche di iconografia della danza e poi della leggenda, che incrocia il racconto biblico, del fabbro musicante, inventore degli strumenti musicali. E che le raffigurazioni prodotte nel Medioevo sopravvivano al tempo, attraverso processi spesso tortuosi, di andata e ritorno, come suggerisce il titolo del convegno, sono un esempio quelle legate ai pupi siciliani. In questo caso, la figura del guerriero e la rappresentazione dei meccanismi narrativi a esso collegato sono arrivati a noi quasi intatti, continuano a tenerci per mano e con noi proseguono il racconto.
l convegno è realizzato con il finanziamento del Ministero della Cultura -Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, del Ministero dell' Università e della Ricerca e
dell'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, e in collaborazione con l'Università degli Studi di Palermo, Dipartimento culture e società - Dottorato in cultura visuale, l' Accademia di Belle Arti di Palermo, Gobierno de España - Ministerio de Ciencia e Innovación, Dancing women,
idolatry and rituals: visual culture and cultural history of dance in the Middle Age, Univerisitat Rovira i Virgili - Departament di Història i Història de l' Art.
Saranno molteplici gli aspetti attraverso cui l’immagine medievale verrà analizzata nel suo ruolo sociale e antropologico, attraverso le culture visuali che dal Mediterraneo hanno irradiato le tre principali religioni (ebraica, musulmana e cristiana). Un viaggio che non si fermerà soltanto l’iconografia, ma che coinvolgerà anche i testi che “funzionano” da immagini.
Si parlerà anche di iconografia della danza e poi della leggenda, che incrocia il racconto biblico, del fabbro musicante, inventore degli strumenti musicali. E che le raffigurazioni prodotte nel Medioevo sopravvivano al tempo, attraverso processi spesso tortuosi, di andata e ritorno, come suggerisce il titolo del convegno, sono un esempio quelle legate ai pupi siciliani. In questo caso, la figura del guerriero e la rappresentazione dei meccanismi narrativi a esso collegato sono arrivati a noi quasi intatti, continuano a tenerci per mano e con noi proseguono il racconto.
l convegno è realizzato con il finanziamento del Ministero della Cultura -Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, del Ministero dell' Università e della Ricerca e
dell'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, e in collaborazione con l'Università degli Studi di Palermo, Dipartimento culture e società - Dottorato in cultura visuale, l' Accademia di Belle Arti di Palermo, Gobierno de España - Ministerio de Ciencia e Innovación, Dancing women,
idolatry and rituals: visual culture and cultural history of dance in the Middle Age, Univerisitat Rovira i Virgili - Departament di Història i Història de l' Art.
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