Cuffaro: "Incontro con Lombardo? Parlato di politica, nessun accordo su sanità e province"

"Leggo stamattina la fantasiosa  storia del mio incontro con Raffaele Lombardo. Di vero, c’è soltanto che ci siamo incontrati, che abbiamo parlato di politica come possono fare due persone che hanno vissuto esperienze difficili e di sofferenza, non belle, e che non nutrono più voglie di candidature, e che gli ho portato il mio vino rosso 'Euno', lo schiavo di Sicilia che si ribellò ai Romani e guidò la prima guerra servile nel 132 a.c., la prima rivolta degli schiavi che in Sicilia, prima di ogni altra parte del mondo, pensano e chiedono di 'essere uomini e non cose'. Una straordinaria pagina di storia, Euno è un martire per la libertà. Tutto il resto dell’articolo è fantasioso ed educatamente inventato".
Lo dichiara il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, replicando ad un articolo di Repubblica Palermo. "Con Raffaele Lombardo non abbiamo 'spartito' le aziende sanitarie, d’altronde lo stesso articolo sostiene che io sono per il sorteggio, non abbiamo fatto nessun accordo sui sub commissari dei termovalorizzatori, e meno che mai abbiamo concordato presidenti delle province. Lombardo ha sempre sostenuto, come me d’altronde, che non vuole più candidarsi, e Silvio Cuffaro non ha nessun interesse a fare il presidente della provincia di Agrigento. Ma oggi, nel primo compleanno del mio nipotino, ragione e speranza della mia vita, il quotidiano “La Repubblica” non è cattiva con me: anche se non dice cose vere, c’è di buono che non afferma 'porcherie', e questo non è poco", conclude Cuffaro.

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