Ricordato con una cerimonia dinanzi la lapide posta sopra una grande pietra a Villa Bonanno, Giovanni Palatucci, il Questore di Fiume che salvò tanti ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali. Palatucci un esempio di coraggio pagato con la vita. Infatti il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau. Le sue parole, pronunciate poco prima della deportazione con l'accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico, rivolte ai suoi collaboratori furono "La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente". Nel 1990 Palatucci morto a 36 anni, venne riconosciuto come "Giusto tra le Nazioni" dallo Yad Vashem, l'Ente nazionale per la memoria della Shoah in Israele e nel 1995 gli venne conferita la medaglia d'oro al merito civile. Dal 2004, la Chiesa lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.
Tutto questo è stato ricordato nel corso dell'omelia dal Cappellano della Polizia, padre Massimiliano Purpura che ha ricordato il percorso umano e la figura di Palatucci, altruista e coraggioso. Stesso sentimento e parole di elogio ha mostrato il vicario del Questore, Luca Vattani. Palatucci un esempio per i giovani, un uomo e una storia che è bene conoscere.
Alla commemorazione hanno partecipato il prefetto Mariani, l'assessore Cannella in rappresentanza del sindaco, le alte cariche militari nonchè i dirigenti dei Reparti speciali della Polizia, quali Matilde Corso della Polfer e il Comandante e primo dirigente del 4° Reparto Volo, Antonio Molinaro e presente anche la delegazione dell'Anps di Monreale.
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