Trentanove anni fa veniva ucciso da Cosa nostra, il Capo della Catturandi Beppe Montana. Cresciuto a Catania dove si era laureato in Giurisprudenza, entrato in polizia approdò a Palermo. "Serpico" questo era il suo soprannome, venne colpito nella rimessa di natanti nel porto di Porticello la sera del 28 luglio del 1985 dopo esser rientrato da una giornata in barca con gli amici e la fidanzata Assia. A ricordarlo a Porticello, località balneare a pochi chilometri da Palermo, il questore Calvino che ha parlato della figura di questo grande investigatore. "Ricordarli vuol dire seguirli nell'esempio, con la stessa ferocia investigativa che ha contraddistinto lui e le altre vittime di mafia. A pochi giorni ricorderemo il Capo della Mobile Ninni Cassarà anche lui ucciso quel tragico anno. In quegli anni il contesto storico era difficile, c'è una componente di reale eroismo nell'attività e anche di innovazione investigativa. Non solo coraggio ma anche delle intelligenze tecniche. Sono tutti personaggi che fanno parte della storia di questo Paese".Alla deposizione della corona era presente anche il sindaco, il neo assessore regionale al Bilancio, Dagnino e i fratelli di Beppe Montana, Dario e Luigi insieme alle sue figlie. Dopo la deposizione un momento di preghiera e di raccoglimento dinanzi l'omelia di padre Massimiliano Purpura, Cappellano della Polizia di Stato.
"Ci troviamo qui per commemorare Beppe Montana che nasce a Agrigento che cresce e si forma a Catania per poi entrare in polizia. Viene ucciso dalla mafia. Con l'ultima Operazione poco prima riteneva di aver" interrotto" una riunione della Cupola. Aveva catturato numerosi boss tra cui Vernengo e gli assassini di Dalla Chiesa e Chinnici. Aveva condotto numerose indagini. Fare memoria oggi del commissario Montana ci inchiodano nelle nostre responsabilità, di non cadere nelle facili illusioni e pensare che la mafia sia stata estirpata. Oggi più che mai il ricordo di chi ha dato la vita dev'essere tenuto desto. Perchè la mafia continuerà a esistere finché ogni cittadino non sará in grado di opporsi ai compromessi".
Presenti alla benedizione e hanno assistito a questo momento solenne di ricordo diverse autorità civili e militari, il vicario del prefetto, Anna Aurora Colosimo, rappresentanti della magistratura come la procuratrice per il Tribunale dei minorenni, Claudia Caramanna e il vicario del Questore, Vattani nonchè diversi dirigenti della Polizia di Palermo, tra questi il Comandante del 4° Reparto Volo, Antonio Molinaro, il dirigente della Polizia di Frontiera Vincenzo Macrì. Presenti diversi funzionari tra questi e il vicequestore Virga alla guida del Commissariato di Cefalù e il vicequestore Carla Marino che da anni comanda la Sezione Contrasto al Crimine Diffuso. Altresì presenti l'Associazione d'Arma, l'Associazione NAzionale Polizia di Stato, sezione di Monreale e Palermo, e l'International Police Association sezione di Palermo con il suo Presidente Castrense Ganci e l'Associazione Joe Petrosino.
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