Ricordato Boris Giuliano ucciso dalla mafia 45 anni fa. Sindaco: ha rivoluzionato il modo di combattere la criminalità, eredità da non disperdere"

di Ambra Drago
E' stato ricordato con la deposizione di una corona in via Di Blasi a Palermo, il Capo della Squadra Mobile Giorgio Boris Giuliano ucciso 45 anni fa. L'abile investigatore, originario di Piazza Armerina venne assassinato al bar Lux, da Leoluca Bagarella, cognato del boss Totò Riina, con sette colpi di pistola.La moglie Ines Leotta insieme al Questore Calvino, al prefetto Mariani, all'assessore regionale ai beni culturali Scarpinato, al deputato regionale Marco Intravaia e al sindaco Lagalla hanno osservato un minuto di raccoglimento dopo la deposizione. Un ricordo sulla figura di Giuliano è stato fatto da primo cittadino del capoluogo siciliano: "Acuto investigatore, innovativo nell’introdurre nuovi metodi di indagine, Boris Giuliano può essere considerato uno dei primi poliziotti ad aver rivoluzionato il modo di combattere la criminalità organizzata. Ancora oggi la sua resta un’eredità da non disperdere”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha partecipato alla cerimonia di commemorazione di Boris Giuliano."
Un pensiero è stato rivolto anche dal Presidente della Regione Schifani:"E'stato un esempio luminoso di coraggio, dedizione e integrità morale. Il suo impegno incrollabile nella lotta contro la mafia e il suo instancabile lavoro investigativo hanno segnato una svolta nella storia della nostra terra. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto incolmabile nelle forze dell'ordine e nella società siciliana, ma l'eredità del suo metodo investigativo ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro il crimine organizzato. La sua memoria, infatti, continua a ispirare le nuove generazioni e a rappresentare un monito costante dell'importanza di combattere l'illegalità e di difendere i valori della giustizia e della libertà. Voglio rivolgere - conclude - Schifani - un pensiero affettuoso alla famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il difficile cammino della giustizia: la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno mai dimenticati".

Un saluto hanno rivolto tutte le autorità civili e militari presenti, tra queste (le alte cariche dell'Esercito con il Gen. Scardino,dei carabinieri con il comandante provinciale Magrini e della Guardia di Finanza) presente anche il Comandante della Polizia Municipale di Palermo, Colucciello,
il procuratore Capo di Palermo De Lucia, il procuratore generale Sava, alla signora Leotta moglie di Giuliano e alle figlie Selima e Emanuela.

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