Il sindaco Tripoli e la Giunta comunale rendono omaggio al giudice Falcone, Morvillo e agli agenti della scorta nel luogo della strage di Capaci

Bagheria, 23, maggio 2025 - "Gli uomini cambiano, le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini" diceva il giudice Giovanni Falcone caduto nell'esercizio del suo dovere e lottando contro la mafia, 33 anni fa, il 23 maggio del 1992, nella strage di Capaci. Oggi, in un gesto di memoria e rinnovato impegno civile, il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, accompagnato dall'intera Giunta comunale, composta dagli assessori Antonella Insinga, Giuseppe Tripoli, Daniele Vella, Biagio Sciortino, Vincenzo Mineo, Francesco Gurrado ed Emanuele Tornatore, hanno visitato la stele commemorativa di Capaci, luogo della tragica strage in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie la magistrata Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
La visita, avvenuta nella giornata che commemora il tragico evento del 23 maggio 1992, ha voluto riaffermare il valore della memoria e la costante lotta contro ogni forma di criminalità organizzata. La giornata di oggi non è solo una data per ricordare, ma un'occasione per riflettere sull'eredità lasciata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e da tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per un'Italia più giusta. Le loro idee e il loro coraggio continuano a essere fari luminosi, soprattutto per le nuove generazioni, chiamate a costruire un futuro libero dalla violenza e dalla corruzione.
L'Amministrazione comunale di Bagheria, in occasione dell'anniversario della strage ha patrocinato tre eventi. Il primo si è tenuto martedì 20 maggio presso la Sala Fumagalli Martorana di villa Butera con la proiezione del docu-film "Estate '92 - I Ragazzi della Scorta".
Gli altri due importanti eventi si svolgeranno oggi, venerdì 23 maggio, alle ore 10:30 e lunedì 26 maggio.
L'incontro di oggi, presso il Teatro monsignor Muratore di villa Butera, in collaborazione con LLL4EU, la Consulta Giovanile e l'associazione Singcily, promuove una giornata di commemorazione e impegno civile. Questa iniziativa si inserisce nel percorso avviato lo scorso febbraio e vedrà la partecipazione di diverse realtà del territorio.
Lunedì 26 maggio, a partire dalle 11:00, il convegno, valido anche come corso di formazione per giornalisti, dal titolo "Giornalisti contro la Mafia: Memoria e Impegno".
Dopo i saluti del Sindaco Filippo Maria Tripoli, la mattinata entrerà nel vivo con gli interventi di relatori che porteranno le loro testimonianze moderati dalla giornalista Marina Mancini. Francesca La Mantia, docente e scrittrice, ricorderà la figura di Cosimo Cristina, il primo giornalista ucciso dalla mafia, di cui ha approfondito la storia nel suo libro "Un uomo senza paura" scritto con Angelo Urgo, evidenziando il pionieristico impegno del cronista. Il giornalista Giulio Francese ricorderà l'attività e la storia del padre Mario Francese, anch'egli assassinato dalla criminalità organizzata e di suo fratello Giuseppe che lottò l'intera vita per ottenere verità e giustizia. Chicco Alfano manterrà viva la memoria del padre, Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia nel 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto per le sue inchieste scomode. Leandro Salvia, giornalista che ha subito minacce a causa della sua attività di informazione, condividerà la sua esperienza sul fare giornalismo d'inchiesta in un contesto di provincia. Chiuderà i lavori Roberto Leone, vice segretario vicario di Assostampa che interverrà sul ruolo storico del giornale "L'Ora" nelle inchieste sulla mafia e sull'importanza della deontologia professionale per i giornalisti che si occupano di criminalità organizzata. Interverranno anche l'assessora alla Pubblica Istruzione, Antonella Insinga, alle Politiche Sociali Emanuele Tornatore, e alla legalità e contrasto alla mafia Biagio Sciortino.
Intanto mentre scriviamo l'amministrazione comunale è presente alla cerimonia commemorativa organizzata dal Liceo ginnasio Scaduto "Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe".

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