Continuare a mantenere strutture sovradimensionate e sottoutilizzate, spesso a pochi chilometri di distanza l'una dall'altra, sarebbe un insulto alle comunità, che ne pagano costi insostenibili", spiega Tomarchio a difesa del piano del Governo Schifani.
"La vera sanità del futuro non è quella dei grandi nosocomi affollati ma quella delle piccole strutture diffuse. Questo piano potenzia Case di Comunità e presidi medio-piccoli, garantendo eccellenze specialistiche lì dove servono, con prossimità ai cittadini e costi sostenibili. Le aziende ospedaliere più attrezzate saranno rafforzate per le patologie complesse, mentre il territorio offrirà risposte immediate ai bisogni quotidiani: l’unica via per limitare la mobilità sanitaria".
L’esponente azzurro conclude sottolineando la possibilità di dialogo sul tema: "Questa proposta è aperta al confronto con parti sociali e territori. Può essere migliorata, ma nessuno può illudersi di avere un ospedale in ogni quartiere. Serve equilibrio tra centri urbani e aree interne, tra specializzazione e capillarità. Difendere lo status quo o chiedere risorse infinite – quando tutti sappiamo essere limitate – è miopia pura. Questa riorganizzazione salverà la qualità del servizio rendendolo più equo".
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