Sabrina Figuccia: “Amat: il solito vizietto di Orlando, quello dello scaricabarile”

“Se il futuro dell’Amat è appeso ad un sottilissimo filo, la colpa non è della Regione, che ha pure ridotto la dotazione finanziaria, ma esclusivamente della scellerata decisione di Orlando e compagni di garantire la sopravvivenza dell’azienda di via Roccazzo attraverso gli incassi della Ztl, che sarebbero dovuti essere almeno 30 milioni di euro l’anno, come recita il comma D dell’articolo 13 del contratto di servizio del 2015, ma che in realtà sono poco più di 7 milioni annui”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “Il contratto di servizio dell'Amat, che include il tram, però è stato costruito su un piano industriale che fa acqua da tutte le parti e che mette a rischio la stessa esistenza dell'azienda e il futuro dei lavoratori. Scaricare su Amat il rischio dell'introito previsto con le tariffe Ztl è stato un vero e proprio azzardo, che oggi rischia di portare al fallimento la partecipata. Come si ricorderà, infatti, il Comune aveva pensato di estendere la Ztl dalla stazione centrale a piazza Croci, ma, memore delle sentenze del Tar, alla fine decise di ridurre l’estensione della Ztl dalla stazione a piazza Don Sturzo. Questo, ovviamente, ridusse di gran lunga il numero dei pass e quindi gli incassi. Ma, questa riduzione non coincise, com’era logico fare, con una diversa rimodulazione dei finanziamenti all’Amat, che adesso si ritrova addosso un macigno che rischi di affossarla definitivamente. Orlando e i suoi, quindi, invece di additare nemici esterni, si assumano le proprie responsabilità e facciano tutto il possibile per tirare fuori l’Amat dalle sabbie mobili”

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