Monte Pellegrino “Il promontorio più bello del mondo” trasformato in natura morta

di Giuseppe La Manna 
Esattamente quattro anni fa, nel Giugno 2016, è scoppiato un pauroso incendio sulla montagna di Monte Pellegrino. Fiamme anche in vari luoghi della città. Abitazioni evacuate, la polizia municipale di Palermo, invitò la cittadinanza a non uscire di casa se non in caso di necessità, furono momenti di panico per molti palermitani. Si bruciarono alberi, sterpaglie e macchia mediterranea lungo la strada che porta al santuario. In certe zone fu staccata anche l'erogazione di luce e gas. Il fumo era visibile da tutta la città. Molte case si incendiarono nella zona dell’Arenella, pure l’ex stabilimento chimico prese fuoco e rifiuti tossici andarono in fiamme. Incendi si propagarono anche nella zona dell’Addaura.
Gli abitanti e i carabinieri, visto che le squadre dei pompieri erano tutte impegnate, spensero i roghi con le pompe per irrigare i giardini e con secchi d'acqua passati di mano in mano. Ma gli incendi si svilupparono anche in altre aree del palermitano. Su Monte Pellegrino e sul maestoso Castello Utveggio in stile liberty e neogotico, ogni giorno, rivolgiamo con affetto il nostro sguardo. Fu celebrato da Goethe che lo definì “il promontorio più bello del mondo”, e da molti viaggiatori che nel corso dei secoli sono passati per Palermo. Anche i tamil, gruppo etnico di origine indiana, che salgono sul monte, al Santuario di S. Rosalia, lo considerano Montagna sacra come il loro sito sacro il Kataragama. nello Sri Lanka. Nel IV secolo a.C si svolgevano culti dedicati probabilmente alla dea Tanit, dea della fertilità. Le prime testimonianze di culti cristiani risalgono invece al VII secolo. Natura, religione, panorama che ci lascia senza fiato, possibilità di svolgere attività fisica in mezzo alla natura. Peccato che questo luogo così incantevole non venga valorizzato. Un luogo che meriterebbe di essere tra le mete turistiche più frequentate di tutta Italia. Dopo tre mesi di chiusura, a causa del Coronavirus, riapre il Santuario di Santa Rosalia. Ma guardandoci intorno, lungo la strada vecchia, vedremo solo natura morta e desolazione. Ad oggi non è stato fatto niente per togliere la sterpaglia bruciata, gli alberi secchi e sradicati, in parte tagliati. Non sono stati piantati nuovi alberi, nuova vegetazione. I politici parlano, parlano e parlano. Il turismo è la nostra risorsa economica principale, ma non viene fatto nulla per incrementarlo. Si convocano gli Stati generali per risolvere la crisi economica, e mentre si continua a parlare tutto rimane immobile. E noi cittadini restiamo a guardare, compilando moduli per ottenere aiuti economici per poter fare la spesa.

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