Vaccini: l’esempio di Mattarella non riuscirà a cambiare la Sicilia delle caste, dei privilegi e dei furbetti

di Giancarlo Drago
Sergio Mattarella 80 anni li compirà fra qualche settimana e ha atteso pazientemente il proprio turno per farsi vaccinare, secondo il calendario della regione Lazio.E’ il Presidente della Repubblica ed é impegnato ogni giorno in incontri dentro e fuori il Palazzo, é siciliano, ma ha un proprio concetto etico e istituzionale su cosa sono i privilegi e come i comportamenti valgano più dei proclami.Nicolò Nicolosi é sindaco dimissionario di Corleone, 80 anni li compirà l’anno venturo, ha una lunga carriera politica alle spalle, ma ha pensato bene di farsi vaccinare contro il coronavirus già il mese scorso e di incamerare anche il richiamo. E ha pensato bene di tutelare il Consiglio comunale e di scrivere addirittura al Presidente della Regione sollecitando che questo privilegio venga esteso a tutta la classe politico amministrativa dell’ isola. E assieme a lui lo hanno fatto in silenzio tanti amministratori locali, ben più giovani, convinti, forse anche in buona fede, di essere investiti di un’alta missione sociale. E alcuni medici sono stati loro complici. D'altronde li aveva anticipati, con una delle sue solite improvvide sortite, il presidente dell’ Ars Gianfranco Micciché, chiedendo una corsia privilegiata per immunizzare subito gli onorevoli frequentatori del suo Palazzo. Ovviamente perché diuturnamente impegnatissimi a risolvere i problemi delle carenze nella sanità siciliana, dell’ occupazione, della disoccupazione e dell’ inoccupazione.

E non poteva mancare, naturalmente, l’ autorevole voce dei sindacati, lesti a chiedere una vaccinazione anticipata per tutti i dipendenti regionali, prescindendo da ruolo, sesso o età.

E intanto la guerra fra caste, privilegiati e raccomandati continua, senza esclusione di polemiche né rispetto per chi rischia davvero la vita.

Ai politici brucia di essere stati scavalcati dagli avvocati, che millantano una frequentazione a rischio delle Aule di giustizia perlopiù sbarrate da oltre un anno. E ai magistrati certamente non é stato gradito il fatto di aver assistito alle vaccinazioni già effettuate ai giovanissimi praticanti legali, che quelle Aule solenni non hanno ancora neppure visto e che sarebbero ben protetti, se non altro, dalla loro giovane età.

E chi darebbe torto alla protesta delle migliaia di insegnanti di ogni ordine e grado che hanno visto già risolto il problema per i docenti Universitari, perlopiù dedicati esclusivamente a lezioni online, che nel privilegio hanno associato impiegati amministrativi e personale vario delle Facoltà.

Schiacciati dal peso di un paese dove i privilegi non riescono a cedere il passo ai diritti, resteranno ancora a lungo in attesa del vaccini portatori di handicap e emarginati, autisti e rider, commessi di negozi costretti a lavorare ore e ore anche quando la Sicilia era in zona rossa e quell’universo di senza diritti di chi lavora in nero e deve scendere ogni giorni in strada per sopravvivere. Sono bambinaie, camerieri, garzoni, fattorini, badanti, venditori ambulanti, posteggiatori abusivi e tanti altri che nessun ristoro potrà raggiungere, perché per lo Stato, la Regione o il Comune, non esistono. Ma anche loro hanno diritto a un vaccino.

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