Blitz polizia allo Sperone, droga nascosta anche nella cappella votiva. Vice questore aggiunto Ambrogio : "Non bisogna colpevolizzare l'intero quartiere"

di Ambra Drago
Dodici misure cautelari quelle scattate alle prime luci dell'alba e che ha visto coinvolto il quartiere dello Sperone. Agli indagati sottolineano fin da subito gli investigatori è stata contestata anche la recidiva specifica infraquinquennale relativa sempre ai reati di spaccio. Le porte del carcere si sono spalancate per Giorgio Leto classe 92 e l'omonimo del 1994, Franco Pantaleo, Giorgio Modica, Benedetto Giuliano, Stefano Bologna, Rosario Coreano e Gaetano Camarda.Ai domiciliari sono finiti Maurizio Ribuffo, Rosario Agnello, Michele Bravo e Antonino Leto.
L'attivitá investigativa ha impegnato le risorse del Commissariato di Brancaccio, quattro agenti hanno monitorato, pedinato quanto avveniva nel passaggio Felice Giuffrida. E poi questa mattina una settantina di uomini e donne della Squadra Mobile, al Reparto Prevenzione Crimine, all’XI Reparto Mobile, con l’ausilio di un’unità del Nucleo Cinofili Antidroga hanno accerchiato il quartiere rendendo agevole la fase esecutiva.Un'attività investigativa "lampo" ovvero durata appena 40 giorni e che si è concentrata come sottolineato dal dirigente del Commissariato, il vice questore aggiunto Giuseppe Ambrogio e dal commissario Mauro, sullo spaccio di droghe leggere come hashish, marijuana e crack. Le indagini sono partire da un controllo sul territorio su quattro giovani della provincia palermitana arrivati nel capoluogo per acquistare lo stupefacente e mentre percorrevano via dello Sperne sono stati fermati e trovati in possesso di mezzo panetto di hashish del peso di 40 grammi. Da li è iniziata l'attività investigativa sul territorio monitorando le vedette e i pusher.
"In particolare- racconta il vice questore aggiunto, una persona, oggi finita ai domiciliari, Maurizio Ribuffo, gestiva una bettola abusiva ritenuta la base dell'approvvigionamento in luogo della droga, era infatti il luogo dove i pusher si fornivano. Questa struttura è è stata coinvolta nell'operazione Alto impatto della Questura ed è stata sottoposta al sequestro amministrativo".
Movimenti sospetti quelli documentati giorno e notte dagli investigatori.
"Abbiamo riscontrato 440 cessioni soltanto in 35 giorni, abbiamo stimato un potenziale di 50mila euro di incasso. Ci tenevo a sottolineare come le indagini hanno avuto una notevole spinta grazie a quanto raccolto nei verbali di sommarie informazioni da parte degli assuntori e che sono stati segnalati all' autoritá amministrativa.Un meccanismo quello dello spaccio H24 ben organizzato, al di là delle vedette c' era un pusher di turno che agganciava il cliente (proveniente anche da altre provincie se non da altri quartieri come lo Zen )venivano accompagnati nella bettola spostandosi solo in un momento successivo all'interno di alcuni palazzi sempre di passaggio De Felice Giuffrida e uscendo in maniera separata per non destare sospetto. Oppure le vetture degli acquirenti si avvicinavano ad un'edicola votiva dove veniva nascosta la droga. Tra i più attivi nella gestione degli affari di spaccio ci sono i cugini Leto.In particolare durante le perquisizioni avvenute oggi,
abbiamo trovato 500 grammi di marijuana e del materiale di confezionamento oltre alla detenzione di droga e per questo abbiamo arrestato in flagranza Giorgio Leto classe 94'".
Un contesto quello del quartiere Sperone difficile dove come affermano gli investigatori lo spaccio è un'attività fiorente e fonte di reddito per molte famiglie che vivono in case popolari ma che spesso come in alcune visitate nell'operazione di oggi, vi sono delle rifiniture di pregio all'interno. Due facce di una medaglia e che ha portato gli investigatori a scoprire come otto dei 12 arrestati erano percettori del reddito di cittadinanza.
La Procura ha accolto tutte le posizioni portando ai dodici arresti mentre sono undici gli assunturi segnalati.
"Ci tengo a dire- ha concluso il dirigente del Commissariato- a non colpevolizzare il quartiere abitato anche da famiglie per bene e anzi ne approfitto per ringraziare il mondo dell'associazionismo e educativo ( mi riferisco alle scuole del territorio) che mirano a fare rete. Ci sono tante persone che anche timidamente anche in forma anonima si sono avvicinate a noi, è un lavoro di squadra sul territorio e per il territorio".




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