La prima volta gli studenti fuori sede potranno votare alle elezioni europee

di Valentina Barbera
Una storica proposta diventa legge 38/2024 , per la prima volta gli studenti fuori sede potranno votare alle elezioni europee dell’8 e 9 Giugno senza alcun bisogno di rientrare nel loro comune di residenza. Ogni studente ha la possibilità di presentare la sua domanda entro il 5 maggio inviando una comunicazione al Comune di residenza oltre un mese prima delle elezioni europee,un’occasione importante per chi ha sempre avuto il desiderio di sostenere il proprio comune dando forza all’Italia in Europa. Le domande di quasi 830 mila studenti fuori sede, dati riportati dal Mur,tutte le specifiche sono state fornite dalla circolare 27/2024 sul sito del Ministero dell’interno , le domande possono essere presentate escusivamente da studenti che sono iscritti ad un percorso di studio da almeno tre mesi inoltre devono essere presentate pertanto inserendo i propri dati di residenza , domicilio, certificazione di iscrizione ad un percorso formativo e la rispettiva circoscrizione di voto, in ogni caso le domande di ammissione al voto degli studenti fuori sede possono essere revocate entro mercoledì 15 maggio 2024.
Entro martedì 4 giugno 2024, il comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio, rilascerà all’elettore fuori sede un foglio che attesterà il diritto di ammissione al voto dove sarà indicato il numero e l’indirizzo della sezione presso cui lo studente si potrà recare per votare.
Nel 2019 proprio i giovani avevano sollevato i numeri delle urne per le elezioni, un report dei sondaggi d’opnione del Parlamento Europeo:nell’ambito del 50,6% degli elettori europei che avevano votato cinque anni prima, in crescita di circa l’8% sul 2014, la partecipazione dei giovani 16/18-24enni è aumentata del 50% rispetto al 2014 (dal 28 al 42%), mentre quella dei 25-39enni è passata dal 35% del 2014 al 47% (+34%). L’Italia, in quel contesto, pur registrando una partecipazione elettorale più alta rispetto a quella dei 28 Paesi (54,5%), aveva visto un calo del 2,7% rispetto al 2014. All’epoca (11% contro il 10% della media Ue) gli italiani giustificarono l’assenza del loro voto dicendo: “ero in vacanza o mi trovavo lontano da casa”,quindi ad oggi possiamo dire che è stato un bene inserire ed accetare questa legge 38/2024 che ha permesso agli studenti di votare.

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